Atalanta e Milan dovevano cercare la vittoria scacciacrisi (per i neroazzurri sarebbe la prima in campionato) e quindi la tensione tra i giocatori era palpabile. Obiettivo fallito da entrambe, anche se alla squadra di Conte non si poteva certo chiedere di battere il Milan. Viceversa la squadra di Leonardo (che non si presenterà ai microfoni Rai) avrebbe dovuto riscattare la sconfitta di Champions in casa con il modesto Zurigo mettendoci almeno impegno e corsa. Non è stato così.



E’ l’Atalanta a provarci per prima con Valdes, senza fortuna, e poco dopo trova il vantaggio con Simone Tiribocchi lasciato completamente dolo dai difensori del Milan e bravo a capitalizzare con un preciso rasoterra una palla sporca persa da Doni in area rossonera.

Si aspetta una reazione rossonera, invece è ancora l’Atalanta a mettere alle corde il Milan. Il campo è presidiato meglio, i movimenti più fluidi e la corsa gagliarda: gli uomini di Leonardo sono in netta difficoltà.



Poi l’episodio che cambia la partita. E’ il 38′ del primo tempo, Radovanovic (classe 1988) al suo esordio da titolare si fa espellere per somma di ammonizioni atterrando Pato a centrocampo. Il giovane esce tra le lacrime e il Milan tira il fiato, anche se fino allo scadere della prima frazione di gioco i rossoneri non riescono a rendersi pericolosi.

Il primo tiro in porta è di Pato all’inizio della ripresa che scarica addosso a Consigli una palla d’oro servita dalla sinistra.

Il Milan non punge e ci prova anche con soluzioni del tutto estemporanee (un tiro-cross di Nesta senza esito). E quando finalmente Ronaldinho pare trovare la traiettoria giusta Consigli para da campione e il tap-in di Pato finisce sulla traversa.



Ma il pareggio, alla fine, arriva: Nesta scodella dala seconda linea un assist per Ronaldinho che in palleggio controlla e allunga il piede quanto basta per siglare il gol del pareggio. Un gol, però, che non scaccia la crisi rossonera.