Il Cagliari naviga in zona salvezza e con 7 punti ha sicuramente iniziato meglio della passata stagione. Il team di Allegri ha fin qui alternato buone e cattive prestazioni: in casa, ad esempio, non è ancora riuscito a vincere una partita. In questa intervista concessa in esclusiva a ilsussidiario.net Alessandro Matri analizza il suo avvio (un gol all’attivo) e quello della compagine sarda. Non potevano mancare anche alcune domande su Mario Balotelli, a soli 15 anni compagno di squadra in serie C1 di Matri in quel di Lumezzane. Matri e Balotelli hanno giocato insieme nel 2005-06: 34 presenze e 13 reti per l’ attaccante del Cagliari, nessuna rete in 2 gare per il baby bomber dell’ Inter, che però il 2 aprile 2006 (Padova-Lumezzane 0-1) stabilì un record esordendo grazie a una deroga tra i professionisti ad appena 15 anni. Quanto è cambiato il Balotelli di ieri rispetto a quello di oggi? Secondo Matri “SuperMario” non è mutato poi molto, se non nel fisico.



Dove deve migliorare?

Deve solo cercare di essere meno istintivo mantenendo però la sua personalità, quella che in campo fa la differenza.

Si aspettava un avvio diverso?

Il mio inizio lo giudico abbastanza normale. Sono contento di aver segnato, anche se poi il gol non è servito alla squadra. Speriamo di continuare su questa linea.



In che cosa è migliorato rispetto all’anno scorso?

Spero di essere migliorato grazie anche all’esperienza. Ci sarà modo e tempo per valutare i progressi. Il suo Cagliari aveva iniziato male, poi si è ripreso e, infine, è caduto nuovamente (domenica con il Chievo).

Al di là dei risultati, non sono mancate delle buone prestazioni, è d’accordo?

Abbiamo fatto delle buone gare, certo potevamo fare qualcosa in più contro il Chievo. In classifica non siamo poi messi male: con 7 punti siamo nella zona salvezza.

Resta il tabù Sant’Elia…

In casa non abbiamo ancora vinto, anzi abbiamo perso tutte e tre le gare e questo ci sorprende.



Forse il Cagliari fatica a imporre il suo gioco?

Sicuramente le squadre che arrivano qui in Sardegna concedono meno spazi. Per il nostro gioco è meglio quando abbiamo a disposizione più spazi.

Con l’Inter, però, avete fatto una signora partita…

Sì, abbiamo giocato bene, ma il risultato ci ha condannato.

Fra le squadre che avete incontrato, c’è qualcuna che l’ha impressionata?

La Fiorentina mi è sembrata ben organizzata e l’ha dimostrato anche in Champions con il Liverpool. Anche il Chievo ha ribadito di essere una buona squadra.

Ogni anno gli attaccanti si lamentano del trattamento riservato dai difensori e non punito dagli arbitri, ha qualcosa da sottolineare?

Per il momento non mi sembra che ci siano stati dei grossi cambiamenti nelle interpretazioni arbitrali.

Da attaccante ad attaccante, come era Mario Balotelli a Lumezzane?

Era come adesso. Aveva tanta personalità, si vedeva che era già forte, anche se fisicamente non era ancora sviluppato.

Cosa avete pensato quando il mister (Walter Salvioni, ndr) lo fece debuttare a soli 15 anni?

Non eravamo sorpresi perché durante la settimana giocavamo in amichevole con la Primavera e vedevamo che Mario era di un livello superiore.

Qualcuno gli rinfaccia il suo modo di interpretare il match…

E’ sempre stato così, è la sua forza, è il suo carattere. Gli si può chiedere di migliorare in alcuni atteggiamenti, ma non gli si può chiedere di cambiare del tutto, rischierebbe di perdere anche il suo estro.

Siete ancora in contatto? Com’è fuori dal campo?

Ci sentiamo via sms. L’ho conosciuto quando aveva 15 anni, era (a volte lo portavo a casa dopo l’allenamento) ed è un ragazzo tranquillissimo.

Se dovesse dargli un consiglio, cosa gli direbbe? Di evitare le interviste?

On mi sembra che abbia mai fatto interviste scorrette. Piuttosto in campo a volte reagisce male a certi atteggiamenti. Quando lo sento gli dico di ragionare di più, di essere meno istintivo nel carattere. Per il resto va bene così, altrimenti non sarebbe lui.

Luciano Zanardini