JUVENTUS – Il caso di doping di Cannavaro ha scosso l’ambiente bianconero e quello della Nazionale. Il capitano degli azzurri è stato trovato positivo ad un test effettuato lo scorso 30 agosto al termine di Roma-Juve. Due giorni prima dei controlli, Cannavaro era stato punto da un’ape e per evitare uno shock anafilattico, il club bianconero decise di somministrargli un farmaco al cortisone, informando regolarmente il Coni dell’accaduto. In seguito, però, alla società juventina è stata richiesta una documentazione aggiuntiva, documentazione persasi in altre scartoffie e mai arrivata al responsabile dello staff medico del club, Bartolomeo Goitre. Ieri il giocatore è stato sentito dalla procura torinese in compagnia proprio di Goitre e del legale della Juventus.
La Vecchia Signora ha portato a propria discolpa due prove. La prima, i ritagli di giornali di fine agosto, in cui si riportava la puntura d’ape al giocatore, e la seconda, la busta ancora chiusa spedita dalla procura antidoping, ritrovata ieri a Vinovo dopo un giorno di ricerche. «In merito alla notizia relativa all’apertura di un’inchiesta della Procura antidoping sul giocatore Fabio Cannavaro – ha comunicato in via ufficiale la Juventus – il settore medico della Juventus precisa di aver agito nel rispetto delle prescrizioni sanitarie e delle regole deontologiche, intervenendo in via d’urgenza – nello scorso mese di agosto – in seguito all’aggravarsi del quadro clinico conseguente a una puntura d’insetto. In tale occasione venne attuata una terapia farmacologia indispensabile per prevenire eventuali complicanze, anche letali. Il giocatore e lo staff medico della Juventus saranno come di consueto a disposizione della Procura per chiarire quanto prima questa vicenda, compresi eventuali disguidi documentali».
Come finirà questa storia? Probabile che il giocatore venga totalmente discolpato, visto che si tratta di un’inadempienza procedurale della Juventus, mentre medico responsabile e squadra potrebbero ricevere una multa.