Un passo indietro o per dirla alla Ferrara «un pugno in faccia». Se nel dopo gara con la Samp si erano alzati (giustamente) i cori di elogio all’operato della squadra, al termine della sfida con il Napoli non si possono non evidenziare le difficoltà (evidenti) dell’undici bianconero. Il Napoli ha messo a nudo alcuni problemi (irrisolti) della Vecchia Signora. Il tempo si è fermato: nove mesi fa la Juve di Ranieri cadeva in casa, più o meno seguendo lo stesso copione, contro il Cagliari. I



Eri come oggi nel finale ha offerto ampie praterie al contropiede degli ospiti ( e dire che Luciano Moggi aveva suggerito – attraverso il sussidiario.net – di fare attenzione alle veloci ripartenze degli uomini di Mazzarri). Verrebbe da chiedersi dov’è finita la compagine che aveva strapazzato la Sampdoria. Fin dai primi minuti di gioco è parso evidente che Cannavaro e compagni non avevano la stessa intensità degli avversari. Il primo punto, quindi, insindacabile è che il Napoli (al momento) sta meglio fisicamente, mentre la Juve ha pagato l’ottima prestazione infrasettimanale. Per onestà intellettuale bisogna aggiungere che, ancora una volta, la Juve ha dovuto fare a meno di Sissoko, elemento sempre più indispensabile, soprattutto nella fase di recupero.



Restano, però, anche delle responsabilità oggettive di Ferrara. Quando si è fatto male Camoranesi, ha cercato di riprodurre con Tiago (che ha però altre caratteristiche) lo stesso modulo (4-2-3-1), perdendo di efficacia nelle azioni offensive senza dare una giusta copertura al centrocampo (si soffrivano già le ripartenze di Hamsik e Gargano). Sarebbe stato più opportuno (a maggior ragione dopo sul 2 a 0) coprire meglio la squadra, inserendo prima De Ceglie sulla corsia di sinistra davanti a Grosso.

 

Rimane il fatto che alcuni giocatori come Diego non sono ancora al top della forma e non sono in grado di disputare allo stesso livello due partite nello spazio di pochi giorni. Non è piaciuto nemmeno il reparto arretrato che è andato in difficoltà su ogni occasione di calcio d’angolo: qui Ferrara dovrebbe mettere la sua esperienza. Non è, infine, da Juve vedere un finale così improvvisato con lanci lunghi a cercare Chiellini, anche perché c’era il tempo per ragionare e portare a casa almeno un pareggio. Tranne il mach con la Samp, la Juve ha sempre (come abbiamo scritto più volte) sofferto nelle gare casalinghe, subendo anche troppe reti. La sconfitta fa male, ma sicuramente fa riflettere e riporta tutti sulla terra. Solo con l’umiltà e con il carattere insito nel cuore Juve si può arrivare lontano.




(Luciano Zanardini)