JUVENTUS – La Juve ha fallito l’esame di maturità europea. Contro una squadra non trascendentale, i bianconeri hanno sprecato l’occasione di chiudere anzitempo la pratica qualificazione. Poche idee e tanta confusione. In Europa Chiellini e compagni non hanno ancora convinto, forse qualche responsabilità è da attribuire anche all’allenatore, che non riesce a dare un’impronta di gioco alla squadra.
Adesso la sfida con il Bayern servirà come banco di prova per capire le reali potenzialità di questo gruppo: purtroppo la Vecchia Signora, arrivando seconda nel proprio girone, negli ottavi di finale incontrerà molto probabilmente una big. Affrontare una gara delicata e tesa come quella con i bavaresi servirà nel prosieguo della manifestazione. A parziale giustificazione della sconfitta di Bordeaux bisogna tenere in considerazione la precaria forma fisica di alcuni giocatori. A Ferrara si chiede, però, di non creare un caso Del Piero.
Il capitano non si discute, ma forse sarebbe stato meglio utilizzarlo a partita in corso, perché non è ancora al top. Manca una linea chiara. La soluzione ottimale (l’abbiamo ribadito più volte) sarebbe quella, affidandoci ai numeri, di utilizzare un 4-3-1-2 per essere più incisivi negli ultimi 15 metri e per coprire maggiormente il centrocampo. Il tecnico non è ancora convinto di abbandonare la sistemazione tattica con tre fantasisti dietro un’unica punta (Amauri, Trezeguet o Iaquinta) per fare posto a Pinturicchio.
Per non modificare la situazione si potrebbe ipotizzare data la penuria di attaccanti un impiego di Del Piero alla Totti nel modulo portato alla ribalta da Spalletti? Non ha certo la stessa potenza fisica, ma giocando palla a terra può fare la differenza e dialogare con i tre alle sue spalle: Giovinco, Diego e Camoranesi. Un’ultima battuta, infine, sulla difesa che ha preso due gol molto evitabili. Si può fare a meno in certe sfide del carisma di Cannavaro? Sulle reti subite non è apparso impeccabile nemmeno Buffon.
(Luciano Zanardini)