La sconfitta di ieri sera contro il Bordeaux non mette al momento in dubbio le possibilità di qualificazione dei bianconeri per gli ottavi di Champions.

C’è da dire però che la squadra di Ferrara è parsa inferiore di gran lunga ai francesi, senza grinta e personalità. Ferrara dovrà lavorare ancora molto ma il futuro, se non si cambia, sarà difficile. Sia in campionato che in Champions.



BORDEAUX-JUVENTUS 2-0 (primo tempo 0-0)

MARCATORI: Menegazzo al 9′, Chamakh al 48′ s.t.

BORDEAUX (4-2-3-1): Carrasso; Chalmè, Ciani, Planus, Tremoulinas; Diarra, Menegazzo; Gouffran (30′ s.t. Traorè), Plasil, Wendel; Chamakh. (Ramè, Placente, Sanè, Bellion, Sertic, Cavenaghi). All. Blanc.

JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Caceres, Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Sissoko (44′ s.t. Marchisio), Felipe Melo; Camoranesi, Diego, Del Piero (23′ s.t. Immobile); Amauri (32′ s.t. Giovinco). (Manninger, Grygera, Cannavaro, Poulsen). All. Ferrara.



ARBITRO: Gonzalez (Spagna).

NOTE: serata piovosa, spettatori 34.000 circa. Ammoniti Camoranesi, Felipe Melo, Legrottaglie, Caceres, Menegazzo, Traore. Recupero: 1 p.t. 3′ s.t.

Buffon 5,5 Due grandi parate nel primo tempo, un’incertezza sullo 0-1 che appare decisiva, anche se una deviazione ha inciso sulla traiettoria di un pallone che passa a pochi centimetri dai guanti del Campione del Mondo.

Caceres 6 Salva il salvabile, qualche buona proiezione offensiva e interventi decisi in copertura: sta migliorando nell’interpretazione di un ruolo non suo.

Legrottaglie 5,5 Buon inizio ma va presto in difficoltà causa la mobilità di Chamakh e soci, che lo infilano in profondità, arrivando in un paio di occasioni a tu per tu con Buffon.



Chiellini 6 Solita prestazione decisa e incisiva, senza colpe specifiche sulle reti subite: quando si occupa in prima persona della fase di impostazione rappresenta un chiaro segnale della rinuncia bianconera a costruire gioco.

Grosso 5 Sotto tono, come spesso gli accade, e mai propositivo sulla fascia sinistra, disertata in partite come questa. In palese difficoltà in fase difensiva, spesso preso in mezzo negli arrembaggi francesi.

Sissoko 5,5 Copertura meno rocciosa del solito, molto impreciso in appoggio perché pressato alto dal centrocampo a 5 impostato da Laurent Blanc, è senza idee, ma non è il suo compito.

(dal 90’ Marchisio sv) Inserirlo al tramonto del match ha un oscuro significato: 3 minuti non servono per immettere benzina in un motore scarico dopo l’operazione, in 3 minuti non può incidere minimamente sul match: possibile non avesse almeno 30’ nelle gambe?

 

Felipe Melo 4,5 Un fantasma, da ricordare qualche fallo tattico originato da un passaggio errato o da una mancata copertura, appare fisicamente sulle gambe e mentalmente disagiato. Come Diego, necessiterebbe un’iniezione di fiducia nei propri enormi mezzi, o un Marchisio al fianco che corra anche per lui: prova comunque a verticalizzare largo sugli esterni, creando un paio di potenziali pericoli.

 

Camoranesi 5 In partite del genere, l’argentino di Tandil mostra la propria cattiva stella già nel primo quarto d’ora di gioco: mai un’invenzione, né una sovrapposizione con il propositivo Caceres sulla fascia destra e nemmeno un inserimento, solo tanto nervosismo. Se non gira, la Juve perde il 50% del potenziale offensivo.

 

Diego 5 Tenta un paio di conclusioni deboli ma nel complesso fatica ad emergere, ingabbiato dalla morsa girondina e mal supportato da Del Piero. Clamorosa occasione fallita nel primo tempo, su invito del numero 10, una punizione sballata nella ripresa, indice di scarsa tranquillità: vedi Melo per un giudizio mentale, tatticamente meglio alle spalle delle punte nel rombo che affiancato ad un omologo con il quale rischia di pestarsi i piedi.

 

Amauri 5 Ricordavamo un centravanti vero, preziosa cassaforte di palloni: in Europa non rispecchia le caratteristiche che gli riconosciamo, sembra nascondersi dietro la massa di Ciani e Planus, è comunque orfano di un compagno di reparto fisso, con cui dialogare dai 20 metri in su.

 

(dal 77’ Giovinco sv) Andava inserito prima, con lui Ferrara opta per un mini-attacco, che non riceve palloni giocabili ed è spesso ingabbiato nella rete difensiva avversaria. Senza colpe, oggi.

 

Del Piero 5 Palesemente fuori condizione, riesce comunque a porgere un assist al bacio, non sfruttato dalla coppia Amauri-Diego. Buttato nella mischia troppo presto, vede pochi palloni e li gioca senza illuminazioni.

 

(dal 68’ Immobile sv) Un classe ‘90 scagliato su un palcoscenico che non si addice al suo livello di maturità calcistica. La scelta di Ferrara di inserirlo in un contesto del genere pare poco motivata, si rischia di addossare responsabilità su un ragazzo che non ha colpe specifiche, anche perché riceve tre palloni giocabili: una scelta impopolare e un’arma a boomerang per il mister bianconero.

 

(Christian Schneider)