CHAMPIONS LEAGUE INTER – Ancora una volta Josè Mourinho si lascia andare ad esultanze particolari. Grido liberatorio con corsa verso Julio Cesar è quella mostrata a Kiev in una gelida notte che di colpo è diventata caldissima.

Naturalmente entusiasta il portoghese per la vittoria sofferta ma soprattutto per il carattere dimostrato dai suoi giocatori: «Non parlo di tattica, questa volta mi piace esaltare il carattere e la personalità dei miei ragazzi – spiega il tecnico di Setubal nel post-partita – alla fine del primo tempo ho detto loro che al 90’ non avrei voluto vedere lacrime, ma solo gente distrutta dalla fatica, che aveva dato tutto con i denti e con le unghie. Nell’intervallo sono entrato nel cuore dei ragazzi – ha proseguito – hanno risposto in maniera meravigliosa, un secondo tempo perfetto, fantastico, un punto di partenza per scrivere tutta un’altra storia in Champions, nella nostra Champions. E sono tre punti che potrebbero anche allentare la pressione della stampa su questa squadra: credo che tutto un Paese debba stare dalla parte delle proprie squadre e io, ad esempio, sono felice che i club italiani in questi due giorni abbiamo raccolto 10 punti in quattro partite».



 

Un girone bizzarro quello dell’Inter con tutte le squadre ancora in corsa per il passaggio agli ottavi: «Abbiamo iniziato da ultimi in classifica – spiega lo Special One – e lasciamo Kiev da primi. Questo è un girone difficilissimo, si arriva alla quinta gara con tutti ancora in piena corsa». E la prossima sfida sarà al Camp Nou contro un Barcellona “malato”: «Dove faremo di tutto per prenderci definitivamente il primo posto nel girone – conclude Mou – in generale ci servono quattro punti per passare il turno, e all’ultima giornata contro il Rubin voglio vedere 80.000 persone a San Siro».



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