Una stagione sorprendente quella del Bari di questa stagione, dal pareggio con l’Inter alla prima giornata, alla partita strepitosa di Genova contro la Sampdoria. Una neopromossa che da del filo da torcere a tante squadre, grandi comprese, e che sta lanciando tanti giovani. Artefice di questo exploit è Giampiero Ventura, genovese doc, 61 anni, esperienze in club prestigiosi come Venezia, Lecce, Cagliari, Sampdoria, Udinese, Pisa. In questa intervista, concessa in esclusiva a il ilsussidiario.net racconta i segreti di questo Bari “dei miracoli”.



Ventura, parlando già di Bari dei miracoli… Quali sono i segreti di questo exploit?

Penso di aver portato idee e organizzazione di gioco a una squadra che ha tanta voglia di far bene per recitare una parte importante in serie A

Quanto conta l’apporto di Ventura in questo inizio di campionato?

Spero di aver dato il mio contributo alla realizzazione di questo buon inizio di campionato. Ho trasmesso la mia filosofia, il mio modo di vedere il calcio, il mio spirito positivo.



Sembra di rivedere il Pisa, o il Cagliari, o l’Udinese, tanti giovani, un gioco concreto ed efficace…

Questo mi fa molto piacere. Del resto ho lasciato dei buoni ricordi in queste società. Ho solo cercato di puntare molto sull’aspetto umano e ho privilegiato il rapporto psicologico con i giocatori che per me è molto importante: così si valorizzano al meglio le qualità tecniche dei singoli.

Il Bari ha anche la difesa meno battuta del campionato. Un record molto positivo…

E’ frutto delle qualità dei singoli giocatori e della nostra organizzazione di gioco. Sotto il punto di vista tattico non siamo messi male.



Tra i giocatori che allena, ci sono appunto molti giovani, a iniziare da Bonucci e Ranocchia. Che futuro hanno i giovani del Bari?

 

Molto positivo se non si monteranno la testa e continueranno a lavorare con serietà e applicazione. Bonucci e Ranocchia possono aspirare a giocare in squadre importanti, anche grandissime. Penso che se manterranno le promesse possono conquistare in futuro anche la Nazionale.

 

Vi accontentate di un campionato tranquillo o puntate a qualcosa di più?

Credo che per una neopromossa la permanenza in serie A sia l’obiettivo principale. Certo che se arrivasse qualcosa di più l’accetteremmo di buon grado. Avevo detto all’inizio del campionato che avremmo stupito tutti e ho mantenuto la promessa.

 

Come giudica la presidenza Matarrese?

Sicuramente molto bene. La famiglia Matarrese ha dato tanto al Bari. E’ alla guida di questa società da trentadue anni ed è sempre stata vicina alle sorti di questo club.

Come rispondono la città e i tifosi a questo momento positivo?

All’inizio del campionato c’era molto scettiscismo, quando si parlava di vendita della società. Poi sono arrivati i risultati e l’entusiasmo è salito. C’è molta partecipazione attorno alle sorti del Bari. Basta dire che a Genova contro la Sampdoria ci hanno seguito cinquemila tifosi.

 

Spera di tornare in futuro a allenare squadre importanti?

Tutto nel calcio può succedere. Non chiudo le porte di fronte al futuro. Ma per il momento voglio vivere bene questa stagione al Bari e fare bene qua.

 

(Franco Vittadini)