Diciamoci la verità: in pochi, romanisti compresi, avrebbero scommesso sulla “partita perfetta” che Ranieri auspicava per conquistare i tre punti a San Siro. Evidentemente a Roma non si è tornati col sacco pieno, infatti il punto è uno solo, ma le soddisfazioni da mettere nel borsone sono più d’una. Dopo un periodo di grigiore, colorato solo da infortuni e squalifiche, la settimana appena conclusa ha permesso alla Roma di rialzare lo sguardo verso l’Europa e il campionato. La partita contro l’Inter ha costituito un po’ la dolce “novità” di una squadra che, forse perché costretta dal precoce gol di Vucinic, ha giocato e lottato sin dal fischio d’inizio. E non dai primi minuti del secondo tempo, come ultimamente avveniva. Ecco allora che non si sono visti spettri né timori e la Roma, pur incerottata, ha potuto dar prova della sua grinta, del suo coraggio di resistere e difendere un risultato importante nella tana del nemico. Una tana chiamata San Siro. Ranieri, per l’ennesima volta, ha dovuto fare i conti con le indisponibilità di tanti elementi: oltre al “solito” Totti (che però sta recuperando molto bene), tra i pali mancava Doni (sostituito da un ottimo Julio Sergio) e, in difesa, sia Juan che Burdisso erano out. Per non parlare poi dell’assenza di Taddei, squalificato. L’undici giallorosso ha affrontato a testa alta la partita, prima difendendo il vantaggio e poi, raggiunta dal pareggio nerazzurro, resistendo e cercando talvolta anche l’affondo per il raddoppio. Un match non bellissimo, ma comunque molto combattuto (falli e polemiche lo dimostrano) che ha registrato più di un potenziale ribaltamento, da una parte e dall’altra. La Roma mandata in campo da Ranieri ha potuto contare anche su giovani coraggiosi (Andreolli, Faty, Okaka) che, nonostante errori e inesattezze, hanno dato il loro più che dignitoso contributo alla causa giallorossa. E poi si è rivista una difesa semisolida che ha retto alla corazzata interista fatta di attaccanti e trequartisti micidiali. Stavamo anche per pregustarci il tandem di centrocampo De Rossi-Pizarro ma capitan futuro, colpito alla tempia, ha dovuto abbandonare il campo.
La coppia d’attacco Vucinic-Menez ha invece mostrato buon gioco, sin dai primi minuti. Il montenegrino ha corso da subito, cercando il gol e fallendolo clamorosamente in occasione di una cavalcata solitaria verso Julio Cesar. Salvo poi trovare la rete con un colpo di testa davvero sorprendente. Il giovane francese sgattaiolava nella trequarti campo effettuando i suoi tanto amati slalom tra gli avversari, fresco della sua grinta giovanile. E di una fantasia che lascia ben sperare. Per il resto, che altro dire? I falli, inutile negarlo, ci sono stati, anche in maniera imponente. Qualcuno di troppo fischiato contro l’Inter ma anche alcune scorrettezze nerazzurre che non sono state sanzionate. Una vera e propria battaglia tra due ammiraglie, una delle quali ultimamente un po’ ammaccata. Alla fine della fiera, però, le notizie vere sono due: la prima è quella del parziale arresto dell’Inter che, pur rimanendo imbattuta in casa, ha comunque dovuto rinunciare ai tre punti utili per la rapida scalata in direzione Scudetto. La seconda notizia riguarda il nuovo colore della Roma di domenica sera. Una squadra che, partendo dalle partite con Fulham e Inter, può tornare a guardare l’avvenire calcistico con un briciolo di serenità in più. La classifica, si sa, rimane imbarazzante e altrettanto fastidiosi sono gli infortuni, che si confermano una nota dolente per Trigoria. Tuttavia il tunnel di crisi e grigiore ha mostrato, in quel di San Siro, una flebile luce in lontananza. Un bagliore, finora ardentemente desiderato, che lascia intravedere il buon gioco e la grinta. Componenti essenziali per il ritorno della Maggica.
(Marco Fattorini)