JUVENTUS – La Juventus sta vivendo un periodo negativo. Dopo l’eliminazione in Champions League ad opera del Bayern Monaco, infatti, è arrivato anche il disastro del San Nicola di Bari, dove i bianconeri sono stati protagonisti di una prestazione decisamente al di sotto delle attese. Ora la squadra deve reagire se vuole risalire la china considerando che la testa della classifica non è distante anni luce. Cerca di dare un consiglio il maestro Arrigo Sacchi, che sulle pagine de La Gazzetta dello Sport ricorda la sua prima esperienza col Milan: «Tanti anni fa appena arrivai a Milano, sembrava non funzionasse nulla – scrive il romagnolo – nuovi giocatori che non si erano inseriti, altri che si diceva uscissero la notte , il gioco che non funzionava, l’allenatore giovane ed inesperto. Perdemmo due partite in tre giorni, Berlusconi parlò alla squadra e disse: “Ho la massima fiducia nell’allenatore, chi lo seguirà rimarrà e chi non lo farà dovrà andarsene. Buon lavoro a tutti”. Lì nacque la leggenda del grande Milan».



Sacchi poi ha proseguito: «Società, allenatore e giocatori devono remare nella medesima direzione, al massimo delle loro capacità, e devono seguire con volontà e partecipazione le richieste tecniche dell’allenatore. Le sconfitte con il Bayern e con il Bari sono diverse: la seconda ha aperto uno spiraglio che, se verrà alimentato dalla generosità e professionalità, porterà ad un futuro sicuramente migliore. Ciro è una persona seria – conclude l’ex tecnico del Milan – può diventare un bravo allenatore: bisogna metterlo nelle condizioni giuste».

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