Diego Ribas da Cunha e Ricardo Quaresma, il primo giocatore brasiliano della Juventus, il secondo esterno portoghese dell’Inter, sulla carta due giocatori completamente diversi come caratteristiche, ma dal destino simile, o quasi. Il tutto nasce da una valutazione sull’andamento dei due giocatori, ma andiamo per gradi. Quaresma, o “Mustang”, nomignolo affibiatogli dal suo ex tecnino Boloni, è stato al centro di una turbolenta vicenda di mercato nella scorsa estate, conclusasi con l’arrivo in nerazzurro per 18 milioni di euro più il cartellino del giovane Pelè.



Stesso discorso per il brasiliano ex Werder Brema, pagato 24,5 milioni di euro dai bianconeri, dopo un’estate all’insegna dell’incertezza, con Bayern Monaco ed Inter agguerrite concorrenti. Il lusitano, escludendo l’ultima prova contro la Fiorentina, ed il primo match in nerazzurro contro il Catania, ha miseramente fallito, colpa di una pressione forse esagerata nei suoi confronti, soprattutto alla luce di una personalità scarsa, che lo hanno fatto diventare in questi due anni, uno dei “nemici” dell’esigente pubblico di San Siro.



La storia di Diego è simile, nelle prime partite di campionato ha incantato tutti, per poi deludere con le ultime prestazioni, fino a quella veramente scadente in quel di Bari, con il rigore sbagliato. Coincidenze? Mica tanto, anche perché entrambi hanno un’esperienza fallita in due top club europei, Quaresma nel Barcellona della ricostruzione, con il difficile rapporto con il pubblico del Camp Nou e con Rijkaard, allora tecnico dei blaugrana, e Diego nel Porto post Campione d’Europa, ovvero l’anno in cui Josè Mourinho lasciò la formazione lusitana.



 

Molte le cause del possibile fallimento di entrambi, una pare essere quella giusta: il difficile approccio con l’enorme pressione del momento, lo stesso che sta succedendo ora in Italia.


(Claudio Ruggieri)