Il Chievo è anche la squadra che ha fatto più punti rispetto allo scorso campionato. Il suo allenatore è Mimmo Di Carlo. Calciatore di buon livello, il tecnico del Chievo ha iniziato la carriera da allenatore nel settore giovanile del Vicenza dal 2001 al 2003. Dal 2003 al 2007 è stato al Mantova. Poi al Parma. Dal 2008 è al Chievo. In questa intervista in esclusiva per ilsussidiario,net. ci parla del “miracolo Chievo” e di come una città importante come Verona vive la dimensione calcio. 



Per il Chievo è un’ottima stagione. E’ la squadra che ha fatto più punti rispetto all’anno scorso. A cosa si deve questo miglioramento?

Nessun segreto particolare. Lavorando con intensità e impegno, i risultati arrivano. Sempre. I miei ragazzi sanno che voglio vedere umiltà, determinazione, grande impegno negli allenamenti: e sotto questo punto di vista ho notato grande crescita e maturazione. Dobbiamo scendere in campo con la giusta ‘rabbia’, sempre come se avessimo perso la domenica precedente … E poi, mai perdere di vista la nostra dimensione, mai dimenticarsi da dove veniamo e quali sono i nostri obiettivi.



Quest’anno sarà un Chievo solo da salvezza o potrà arrivare a qualcosa di più?

Salvezza, assolutamente. Non dobbiamo pensare ad altro. Restiamo umili, e facciamo un passo per volta. Se non lo facessimo, se cominciassimo a fare ‘calcoli’ o previsioni, commetteremmo un grosso errore.

Come giudica il miracolo Chievo Verona in questi anni?

Il Chievo è ormai una realtà consolidata. Che ha saputo fare grandi cose, grazie ad una società organizzata e molto professionale. Ora non credo si possa parlare più di miracolo.

Un giudizio su Campedelli

In una parola lo definirei ‘vincente’.



E uno su Pellissier…

Un bravo ragazzo, un grande attaccante. Sta giocando al massimo, come fa sempre, lottando per la squadra. Ha un grande senso del gol.

 

Quali sono i giovani del Chievo che possono andare in grandi club?

Non so se potranno ambire a grandi club … preferisco citare semplicemente i giovani del Chievo che reputo particolarmente promettenti. Ce ne sono molti ma al momento vorrei ricordare Hanine e Sbaffo.

Ha detto spesso che ha imparato molto da Guidolin, Cosa c’è di lui nel Chievo di Di Carlo?

Da Guidolin ho imparato l’ importanza dello spirito di gruppo ma, soprattutto, la voglia di non mollare mai, la determinazione a superare i propri limiti. Ecco, vorrei che il ‘mio’ Chievo cercasse sempre di andare oltre i propri limiti

E’ difficile allenare a Verona? Che tipo di piazza è?

Direi che qui l’ ambiente è davvero ideale per un allenatore: è una piazza che permette ad un tecnico di lavorare nella massima tranquillità e di riuscire a dare tutto se stesso.

 

E’ un anno buono per Verona. Il Chievo sta andando bene, il Verona guida la prima divisione. Avremo di nuovo un derby in serie A?

E’ quello che mi auguro di cuore.

Come giudica l’Hellas? Fa bene questa rivalità alla città e al Chievo?

Certo, questa rivalità non può che arricchire la città. Puo’ e deve essere una rivalità assolutamente positiva.

 

Sono troppe due squadre per Verona?

Come si vive in questa città? Due squadre, ripeto, non possono che essere una ricchezza per Verona. Verona è una città splendida, in cui mi trovo benissimo. Una città bellissima, di grande cultura, dall’alta qualità della vita.

 

(Franco Vittadini)