ESCLUSIVA INTER – LAZIO – Inter – Lazio è il posticipo della 17a giornata di Campionato, una gara importante per l’Inter che vuole allungare e conquistare i 3 punti dopo lo stop di Bergamo e per la Lazio che deve confermare i suoi miglioramenti dopo la vittoria sul Genoa. Per Mourinho è anche una rivincita della Supercoppa italiana, quando i biancazzurri si affermarono in Cina. Fernando Orsi, una bandiera della Lazio dove ha giocato per 9 anni e dove è stato viceallenatore di Mancini, che poi seguito anche in nerazzurro, racconta questa sfida in esclusiva per ilsussidiario.net



Orsi, stasera c’è Inter – Lazio. Come vede questa partita?

Sulla carta non c’è storia. L’Inter infatti è fortissima, non dovrebbe avere problemi nel far sua la partita. Tanto più che ha voglia di riscattarsi dopo il pareggio di Bergamo. Ma la Lazio non ha niente di perdere e quindi si giocherà le sue possibilità per fare la sorpresa della giornata.



Dove si deciderà questo incontro?

Come al solito a centrocampo, dove l’Inter è nettamente superiore. D’altronde lo è con tutte le altre formazioni del campionato, non solo con la Lazio…

Lei per chi tiferà visti i suoi trascorsi sia alla Lazio che all’Inter?

Sicuramente per la Lazio, dove ho trascorso gran parte della mia carriera. Sono ancora molto legato alla compagine biancazzurra e gioisco quando fa un risultato positivo.

Questa anche una rivincita della Supercoppa italiana?

Certo, l’Inter vuole anche vendicarsi della sconfitta in Cina. E’ una sfida nella sfida.



Nella Lazio sta un po’ deludendo Zarate. Quali sono i motivi?

Rispetto all’anno scorso ormai tutti lo conoscono. Così la prima cosa che fanno le squadre quando affrontano la Lazio è di cercare le contromisure per fermare Zarate. Nonostante questo penso che Zarate sia un campione e col tempo lo dimostrerà fino in fondo.

 

A proposito di Lazio e anche di Roma perché fanno così fatica a vincere e a lottare per lo scudetto?

Innanzitutto diciamo pure che l’Inter ha scavato un gap incredibile con gli altri club, anche con Milan e Juventus. Poi è vero, a Roma si vince poco, forse perché quando si ottiene un successo importante, come uno scudetto, poi ci si accontenta. E non si fa molto per confermare queste vittorie. Tutto sta nella differenza di mentalità con le due squadre milanesi e con la Juventus che invece ogni anno vogliono sempre vincere. E’ un peccato, perché Roma ha un grande bacino d’utenza e sarebbe possibile anche qui essere sempre ai vertici del calcio.

 

Da ex portiere, come vede i due italiani emergenti Marchetti, e Consigli?

Mi piacciono molto e la loro bravura dimostra che c’è sicuramente una generazione di portieri che può prendere l’eredità di un fuoriclasse come Buffon. Sono molto fiducioso.

A proposito di Mancini, secondo lei merita di andare in una squadra importante come il Manchester City?

Mancini ha tutto il carisma per andare ad allenare un grande club.

 

E’ contento per lui?

Sono contento per Roberto. Ha sempre voluto allenare una squadra inglese. Il City è una piazza importante e in evoluzione. Credo sia la persona adatta.

 

E lei?

Anch’io sto aspettando una chiamata. Mi piace fare l’allenatore e voglio di nuovo mettermi all’opera in questo lavoro.

Meglio fare l’allenatore o il calciatore?

E’ più gratificante allenare che fare il giocatore è un’esperienza superiore a tutti i livelli .

 

(Franco Vittadini)