I giornali catalani hanno definito il Barcellona il miglior team della storia del calcio. Discutibile, per noi italiani che abbiamo ancora negli occhi il meraviglioso Milan di Arrigo Sacchi che ha cambiato il volto al calcio proiettandolo nell’era moderna. Ma forse il Barcellona di Leo Messi, Iniesta, Xavi e – oggi – anche di Ibrahimovic può davvero segnare la strada verso una nuova era e una nuova filosofia del calcio per i prossimi anni.
E queste rivoluzioni passano dalla leggenda, di una finale di Coppa del Mondo per Club vinta dopo una partita tiratissima con un gol incredibile di petto di Lionel Messi nei tempi supplementari.
Barcellona – Estudiantes è stata la partita che tutti volevano vedere, scoppiettante più di molte finali del mondiale per club, con un Barcellona che va sotto – per merito di un bell’Estudiantes – che rimonta e vince. Nei tempi di recupero, con la spada di damocle dei rigori sopra la testa, pareggiando solo all’88 il gol dell’Estudiantes siglato da Boselli al 36′.
C’era stato molto Estudiantes fino a quel punto con i tentativi di Veron e un atteggiamento tattico che non lasciava certo presagire che il risultato fosse già scritto contro il Barcellona che arrivava all’appuntamento dopo aver vinto tutto quello che poteva vincere in patria e in Europa. I commentatori argentini in delirio “L’Estudiantes non è meno del Barcellona, è di più del Barcellona”.
Poi ci prova Ibrahimovic prima in acrobazia e poi con una rasoiata delle sue a lasciare il segno della propria consacrazione personale sulla partia che per il Barcellona significava supremazia mondiale e per lui diventare finalmente un vincente dopo le esperienze internazionali con l’Inter che tutti conosciamo.
Invece il gol del pareggio del Barcellona sull’Estudiantes arriva da Pedro che, lasciato colpevolmente solo in area, insacca di testa all’88’ e lancia il Barcellona verso i supplementari.
Tempi supplementari che sono la consacrazione mondiale di Leo Messi e che mettono il Barcellona sul tetto del Mondo. La pulce ci prova già su punizione, ma senza fortuna. Poi il gol pazzesco, che non ti aspetti, anzi che è fisicamente impossibile. Leo Messi aveva già consegnato la Champions League al Barcellona con una gol di testa, proprio lui che non arriva al metro e settanta. Poteva fare di più? Sì, lo ha fatto nella finale del mondiale per club contro l’Estudiantes segnando di petto ai tempi supplementari il gol decisivo per vincere la finale.
A 22 anni, Messi è già leggenda. Ciao Ibra, ciao Kakà, ciao Ronaldinho, ciao Cristiano Ronaldo. Il calcio moderno ha un nome e cognome: Lionel Messi. Barcellona batte Estudiantes 2-1.
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