INTER – Josè Mourinho, allenatore dell’Inter, è stato il protagonista di un’intervista andata in onda ieri sera sul programma Replay di RaiTre. Lo Special One ha parlato della sua esperienza italiana ed in particolare del suo apporto al calcio del Bel Paese: «Cosa ho dato al calcio italiano? Niente – dice Josè – poco o niente: è esattamente quello che leggo e che sento. Ma io non sono venuto in Italia per trasmettere qualcosa al vostro calcio, sono venuto per dare trofei al mio club, a chi mi ha portato qui. E perciò l’unico giudizio al quale sono realmente interessato è quello del mio presidente e di chi lavora al mio fianco. Dovete sapere, comunque, che sono il più severo giudice di me stesso». Mourinho prosegue: «Non sono venuto sperando di ricevere chissà quale insegnamento dal calcio italiano, non deve darmi niente. Però mi sono già preso una grossa soddisfazione vincendo lo scudetto. Non sono tanti i tecnici che possono vantare in carriera vittorie nei tornei di tre Paesi diversi, specie se due di questi si chiamano Inghilterra e Italia, dove si giocano campionati assai difficili».



Chiusura sul suo carattere a volte un po’ troppo irruento: «Io continuo ad avere un problema – dice il portoghese – che per qualcuno diventa un pregio e per qualcun altro è un grosso difetto. Il problema è che non mi preoccupo della mia immagine quando c’è da tutelare i miei uomini. Sono davvero disposto a tutto pur di difendere il club dove lavoro e quanti lavorano con me. Il loro affetto, la loro stima, sono le reali gratificazioni di cui vado a caccia».

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