JUVENTUS – Bettega è tornato nel quodro dirigenziale della Juventus e non ha tempo da pedere, il lavoro da fare è tanto. La “sua” Juventus sta attraversando un periodo tormentato, tra risultati che non arrivano e voci di rimescolamenti ancora maggiori nei quadri dirigenziali. Le prime parole di Bettega suonano come una dichiarazione d’amore per la Vecchia Signora: “Per me il calcio è la Juventus, non conosco alternative. Non rinnego il passato, ma guardo al futuro. Probabilmente, se avessi pensato che per me ci poteva essere qualcosa di diverso dalla Juve mi sarei messo sul mercato. Ma per me il calcio è la Juve: la penso così e questo è insieme il mio pregio e il mio difetto”.
E a chi gli chiedeva cos’è cambiato rispetto ai suoi tempi ha risposto. "Non molto, c’è stato un pò di ricambio generazionale ma alcune cose non sono cambiate. Con Ferrara ci siamo salutati con un abbraccio, è importante riconoscere obiettivi comuni. Del Piero? Non penso che un giocatore come lui possa essere un problema per nessuno. Sarebbe irriguardoso nei confronti di tutti. Melo e Diego? Anche Platini e Henry hanno impiegato tempo per ambientarsi. Per un giocatore non c’è nulla di più complicato di quando la palla brucia nei piedi. Una parte dei problemi è la serenità, i fischi dei tifosi sono duri da affrontare. E’ capitato anche a me un momento difficile. Al mio esordio alla Juve segnai, poi non segnai più per 12 partite. E’ stato importante avere qualcuno come Picchi che ha continuato a credere in me".