Marcello Chirico non l’ha presa bene. Il noto opinionista di TeleLombardia, giornalista e tifoso della Juventus è molto deluso dall’eliminazione della squadra bianconera dalla Champions League. La sconfitta per 1-4 all’Olimpico di Torino ad opera dei tedeschi del Bayern Monaco non è stata per niente digerita da Chirico che accusa senza mezzi termini la dirigenza della Juventus. Anche quest’anno si corre il serio rischio di non vincere niente… e quanta nostalgia per la famiglia Agnelli…



Chirico, cosa è successo ieri sera all’Olimpico?

Una vera debacle. Mi aspettavo un pareggio, casomai una sconfitta di misura. Non pensavo certo a un risultato così pesante, tantopiù in casa. Un vero disastro che ha deluso tutti i tifosi juventini.

E’ una Juventus dal rendimento altalenante. Si è passati dalla vittoria importante contro l’Inter a questa sconfitta con il Bayern. Quali sono i motivi?



Penso che la Juventus in questa stagione non abbia mai raggiunto un equilibrio ideale. Sempre con alti e bassi, con momenti brillanti e altri proprio deludenti. Questa squadra non ha la maturità che dovrebbe avere.

E’ più colpa di Ferrara o dei giocatori questo rendimento discontinuo?

Ferrara è giovane e non ha nessuna esperienza, non è l’allenatore che sognavo. Io avrei preferito certamente un tecnico più famoso. Magari anche Antonio Conte, anche se non ha tutta questa esperienza… I giocatori non sono certo a un livello incredibile, non è una Juventus che può fronteggiare tutti gli impegni della stagione.



Qual è il reparto che le piace di meno?

La difesa. Cannavaro è un giocatore ormai vecchio e logoro. Grosso non è più ai livelli dei Mondiali. Caceres si sta integrando adesso nel reparto della squadra. Legrottaglie non è un campione.

Altri motivi di questa sconfitta?

Ci sono mancati giocatori del calibro di Sissoko e Chiellini che fanno il 40% della forza di questa squadra. Sono elementi determinanti, capaci quando giocano di fare la differenza.

E poi?

E poi c’è questa questione dei leader. Noi alla Juventus ne abbiamo tanti, da Buffon a Del Piero, a Camoranesi, a Trezeguet, agli stessi Diego e Felipe Melo. Soltanto che dovrebbero dimostrarlo di più e caricare la Juventus anzichè abbattersi nei momenti più difficili di una stagione.

Ma qual è il vero motivo degli insuccessi di questa Juventus?

La cattiva gestione della società, non si sta dimostrando all’altezza. I dirigenti attuali non riescono a portare la Juventus ai massimi livelli sportivi che le competono.

 

Ci faccia un nome…

Blanc non può ricoprire tre cariche contemporaneamente, ha sulle sue spalle moltissime decisioni da prendere ma fa scelte sbagliate. Così rischiamo di non vincere niente quest’anno e anche nei prossimi…

 

Altri responsabli?

Anche John Elkann dovrebbe chiedersi cosa sta facendo. E’ lui che sceglie chi deve stare al timone della società. Dovrebbe fare alla Juventus come alla Fiat, dove ha scelto un personaggio vincente come Marchionne e altri uomini molto validi come lui. Io per esempio non ho tanta fiducia in Alessio Secco. Non è certamente il direttore sportivo che vorrei.

 

Cosa vorrebbe invece?

Vorrei che la famiglia Agnelli si interessasse più direttamente della Juventus. Perchè gli Agnelli hanno fatto la storia di questo grande club. Quando c’erano Giovanni e Umberto Agnelli la Juventus vinceva e faceva grandi cose. E avevano nel sangue la Juventus e non la trattavano mai con indifferenza. Era una parte fondamentale di loro. Sapevano cosa vuol dire essere dei veri tifosi juventini e come loro Boniperti che ha costruito una serie indimenticabile di vittorie di questa squadra.

 

Quindi cosa resta da fare?

Bisogna sperare che ad iniziare dalla difficile trasferta di Bari nella Juventus nasca un forte spirito di reazione per non perdere altro terreno prezioso nei confronti dell’Inter in campionato. Bisogna sperare soprattutto che si faccia veramente quel progetto Juventus di cui si sente parlare da tempo, ma che finora non è stato per niente realizzato. Perché i tifosi della Juventus meritano di avere una squadra in grado di fare grandi cose. Come è sempre stato…

 

(Franco Vittadini)