Le certezze della Roma. I dubbi di Alberto Aquilani. Dove le certezze sono quelle sul rinnovo del contratto, garantite anche dalla dot­toressa Rosella Sensi al giocatore in un recente incontro a quattr’occhi: «Alberto avrai il contratto, stai tranquillo». E i dubbi sono quelli di un ra­gazzo che si ri­trova al centro di un ingiustifi­cabile massa­cro mediatico e non, ferito dai fischi della sua città e della sua gente pur nella consapevo­lezza che i pochi minuti (sì, pochi mi­nuti) giocati domenica scorsa contro il Genoa non sono stati quelli da con­segnare alla storia, conditi peraltro da alcuni atteggiamenti certamente non condivisibili. Perché, inutile gi­rarci intorno, su Aquilani è ricomin­ciato il balletto sul suo futuro. Che ci sta, per carità, quello che non ci sta è tutto il resto.



Nonostante quello che è accaduto intorno al giocatore negli ultimi tre giorni, la Roma è sempre convinta che non ci siano dubbi. «E’ incedibile, fa parte del nostro proget­to» sostengono con sicurezza dalle parti di Trigoria, convinti che il pun­to d’incontro trovato sul nuovo con­tratto sia assolutamente ancora vali­do. Per rendere il tutto più concreto, però, in questo momento sarebbe op­portuna una forte presa di posizione sul giocatore, una difesa pubblica su tutto quello che si sta dicendo ( so­prattutto nell’etere romano, spesso a sproposito) su Aquilani che, certo, non sta attraversando il momento migliore della sua carriera, an­che se, nonostante questo, il ct Marcello Lippi non si è fatto cer­to scrupoli nel convo­carlo per l’amichevole di stralusso di ieri sera a Londra contro il Bra­sile. Come non si è fatto tanti scrupo­li Bruno Conti, direttore tecnico del­la società giallorossa, a ribadire la sua totale fiducia su un futuro anco­ra in giallorosso del giocatore che proprio lui prese nel settore giovani­le romanista: «Non abbiamo nessun dubbio su Aquilani, ha la nostra tota­le fiducia, non è sul mercato, è il no­stro futuro, rimarrà con noi ancora a lungo e lui non ci ha mai manifesta­to l’idea di volersene andare».



Ma è qui, sull’idea mai manifestata, che gli ultimi avveni­menti potrebbero aver cambiato un po’ le carte in tavola. Nel senso che il giocatore, già alle prese con un non semplice ritorno in campo dopo il ter­zo infortunio in tre stagioni, il tutto ulteriormente complicato da una Ro­ma che in mezzo al campo ha gioca­tori di primissima qualità, sta pren­dendo atto con profonda amarezza degli umori della gente romanista, fermo restando che è il primo a sape­re che i tifosi (i tifosi, però) abbiano tutto il diritto di dire, con civiltà, quello che pensano. Sa benissimo che i suoi atteg­giamenti di do­menica scorsa non sono stati giusti, ha parla­to di questo con Spalletti, lo ha spiegato pure a Lippi, ora vor­rebbe solo un po’ di serenità per de­cidere il suo futuro. Se volesse, non gli mancherebbero gli acquirenti, in Italia ( Inter, Juventus), Inghilterra ( Arsenal, Liverpool), Spagna ( Real Madrid, Valencia). L’Arsenal gli ha già offerto di svincolarsi con l’artico­lo 17, garantendogli un contratto su­per, per sistemarlo al fianco di Fa­bregas. Ha risposto nella stessa ma­niera con cui aveva garantito alla so­cietà giallorossa che mai avrebbe sfruttato l’opzione. Ma la risposta che adesso si deve dare è un altra: Roma o no? Oddio, in questo momento, la ri­sposta l’avrebbe. Ma è una risposta che fa fatica a dare. Tocca alla Roma bloccarla e c’è un modo per farlo: il nuovo contratto. Nelle prossime set­timane, anzi giorni.

fonte: Piero Torri – Corriere dello Sport

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