E’ possibile che Silvio Berlusconi, dopo 23 anni, ceda la società rossonera? In esclusiva per ilsussidiario.net Nando Sanvito, giornalista sportivo di Mediaset, descrive cosa sta accadendo all’interno della società più titolata del mondo.

Veramente il Milan può essere ceduto?

L’unica cosa certa e’ che durante la trattativa per Kakà si è parlato anche di una possibile acquisizione di un’importante quota azionaria del Milan.



Ipotesi ora tramontata?

Le smentite dicono così, ma resta aperto il problema…

Quale?

Per restare competitivo ad alto livello il Milan deve spendere e il suo presidente non lo può più fare…

Per mancanza di risorse economiche?

No. Semplicemente perché oggi una campagna faraonica sia in termini di acquisti sul mercato che di ingaggio sarebbe controproducente per l’immagine di un capo di governo alle prese con la peggiore crisi economica degli ultimi 35 anni.



Dunque il Milan sembra destinato a un declino inevitabile…

Il bello è che Berlusconi non si può permettere neanche quest’altro tipo di scenario. Perché anche un Milan declassato a club di rango minore supporrebbe comunque un logoramento dell’immagine del premier.

Qual è la via d’uscita?

Sta tentando la via dell’autofinanziamento del club (la cessione di Kakà andava in questa direzione), ma è una via che non può garantire competitività con gli altri grandi club europei. E neppure in Italia, dove Moratti ha ingenti disponibilità finanziarie senza remore politiche che possano inibirne l’iniziativa. E’ vero che con budget più ridotti e buone capacità manageriali si può restare ad alti livelli in Europa, come dimostra da anni il modesto Villarreal, ma un conto è stare a un livello medio alto, un altro è vincere, specie per chi a vincere è abituato ed è il club più titolato al mondo.



Come finirà?

Berlusconi ha due strade: cedere il Milan o trovare un partner finanziario che immetta grandi risorse nelle casse del club rendendo meno esposta l’immagine del presidente. Se troverà una terza via, vorrà dire che avrà fatto un’altra impresa “impossibile”.

Ci andrà di mezzo anche Ancelotti?

Dipenderà da lui. Con buona pace del record di Nereo Rocco, se il prezzo da pagare in questo scenario e’ trovarsi con una squadra ancor meno competitiva di ora, piuttosto che esporsi a figuracce che danneggerebbero a livello internazionale la sua immagine di allenatore, prenderà il primo treno in corsa. Per Madrid o Londra