In questi giorni intensi di mercato, è balenata una presunta crisi fra Moratti e il tecnico portoghese. A fare scalpore, infatti, le parole dello Special One in conferenza, riguardo al fatto che a Londra ha potuto costruire una squadra da zero, mentre a Milano ha trovato un team che non ha ancora potuto modellare a suo piacimento. Ma ad eliminare qualsiasi polemica, ci ha pensato oggi il patron Moratti: «Mourinho è anzitutto una persona intelligente, di alto livello – spiega alla Gazzetta dello Sport – come tale, antepone le esigenze della squadra al suo orgoglio, fa le cose con serietà e per raggiungere il risultato, non per darsi ragione o gonfiare il petto.
Adotta il modulo che ritiene più idoneo a raggiungere lo scopo: è da elogiare, non da criticare». Poi il presidente nerazzurro aggiunge: «Questo signore è un tipo schietto, diretto, sincero. Tra noi non esistono schermi e abbiamo un rapporto saldissimo, trasparente. Mi è capitato di vederlo in tv mentre diceva le stesse cose che aveva detto a me mezz’ora prima: fantastico. Lui ha semplicemente distinto tra le due esperienze – continua – al Chelsea era arrivato per rifondare, e quindi ha potuto scegliere i giocatori più adatti all’idea di gioco che aveva in testa. Qui da noi ha trovato un gruppo di gente che aveva vinto. Ed è stato lui ad adattarsi a loro: questa è grandissima professionalità. Mourinho mi piace sempre di più, ha tutta la mia stima, la mia fiducia». «Mi è costato allontanare Mancini – continua Moratti – e non è vero che gli abbia fatto pagare il Liverpool, dove fu sfortunato. Ma c’era bisogno di cambiare e Mourinho ha rinnovato gli entusiasmi, i metodi di allenamento, le convinzioni. Porta una carica contagiosa, sono sicuro che la squadra sarà al top quando dovrà esserlo».
Infine una battuta su Quaresma, da molti considerati il vero flop del mercato estivo 2008: «Non è stato un successo, questo lo possiamo dire – spiega – se però lasci l’Intere trovi il Chelsea di Scolari, non puoi essere definito un flop: è il secondo allenatore di alto profilo che ti dà fiducia. Motivi? Giocare quando San Siro ti mormora contro alla prima palla non dev’essere facilissimo. Londra è diversa, sono sicuro che tornerà al suo livello. Si è trattato di un acquisto oneroso ma non rovinoso visto che al Chelsea può rivalutarsi».