La sconfitta contro Nadal negli Australian Open non è stata come le altre. Negli scontri diretti contro l’attuale numero 1 al mondo, lo spagnolo Nadal, Roger Federer ha vinto, ha perso, ma non ha mai dato segnali di cedimento. La rincorsa al record di Sampras (14 tornei dello Slam vinti, lo svizzero è a quota 13) è solamente rinviata. Lo svizzero sicuramente arriverà ad eguagliare il grande tennista americano, ma in Australia si è visto un lato mai visto di “Re Roger”. Durante il match, i segnali di nervosismo si erano visti con dei passaggi a vuoto durante il terzo set, diventati sempre più visibili durante l’ultimo set, il quinto, che ha decretato la vittoria di Nadal.
Lo spagnolo certo non ha demeritato, ma gran parte della vittoria la si deve alle incertezze di Federer, mai stato così tanto debole psicologicamente. Il pianto finale, lo sfogo durante la premiazione, ha mostrato segnali di cedimento dal punto di vista della mente, vero punto di forza di Federer, deluso da se stesso per la gestione del match. Anche sul cemento, Nadal ha dimostrato di avere una straordinaria forza fisica, ma il particolare che ha fatto più felice Rafael (e molti altri tennisti) è stata la vulnerabilità mentale di Federer, apparso quasi sempre privo di paure, ansie. Vedremo se Roger saprà reagire al crollo emotivo. Sicuramente le sue certezze si ritroveranno meno forti rispetto a prima, soprattutto con un Nadal così forte.
(Claudio Ruggieri)