«Era meglio perdere tre a zero, così fa malissimo, sarà difficile da dimenticare. È come una coltellata al cuore, non lo meritavamo». Sono queste le parole rilasciate da un Totti distrutto a fine gara. I guerrieri di Spalletti ce l’hanno messa tutta per superare la squadra avversaria, sicuramente in una condizione fisica migliore. Una Roma falcidiata dagli infortuni che anche ieri ha dovuto subire l’ennesimo stop, quello di Juan. «Dovevamo andare avanti noi – continua Totti – abbiamo giocato centoventi minuti straordinari pur con tanti assenti e diversi giocatori che non stavano benissimo. È una maledizione, meritava la Roma per quello che aveva fatto vedere, per la voglia che ci avevamo messo, abbiamo giocato con le gambe, il cuore, la pelle, l’anima, in una partita in cui di fatto non abbiamo mai corso un vero rischio. E poi c’è quel possibile rigore su Motta, si vede proprio che non era destino. Abbiamo dato tutto, non è bastato per questi rigori che ci perseguitano da 25 anni, da sempre. Sto male, la delusione è enorme, non posso fare nulla per nasconderlo, come penso che stiano male tutti i nostri che sono stati fantastici. Avevo fatto di tutto per esserci, ho protetto il ginocchio con un tutore, ora mi dà un po’ fastidio, ma il dolore vero lo sento dentro il cuore perché così non si può».
Parole davvero forti che mostrano chiaramente lo stato d’animo della bandiera giallorossa, convinta in particolare di aver perso l’occasione più ghiotta della sua vita, la finale a Roma: «Era un’occasione unica la finale di Champions a Roma. Quando mi ricapita?». Le ultime parole, prima di dirigersi verso lo spogliatoio in lacrime.