Abbiamo chiesto a Emiliano Mondonico, uno degli allenatori che hanno scritto la recente storia granata, un’analisi sul momento di crisi della squadra in esclusiva per il sussidiario.net. Il Toro, reduce da due sconfitte contro Juventus e Atalanta, è finito in piena zona retrocessione, a due punti dal Bologna quart’ultimo e a quattro dalla Reggina ultima.
Il Torino è in crisi, cosa non va?
Da fuori è difficile capire cosa non va, però i problemi esistono e sembrano sempre gli stessi, prima con De Biasi, oggi con Novellino. E’ evidente che in questa squadra c’è qualcosa che non va per il verso giusto. Sembrava che le cose fossero state fatte nel miglior modo possibile, invece ci sono stati evidenti errori di valutazione. E’ difficile dire cosa ci sia di sbagliato osservando da lontano, ma i risultati parlano chiaro e la classifica è sempre veritiera.
La rosa è competitiva?
In valore assoluto sì, ma il successo di una squadra è fatto da tanti piccoli tasselli, non è detto che prendendo dei tasselli pregiati la squadra nel suo complesso migliori. Ci sono tanti aspetti, tanti particolari, che fanno sì che da un insieme di tasselli esca un mosaico. Sono importanti sia i giocatori di spessore sia i gregari e se non si riesce a metterli insieme diventa un problema. Certo, verrebbe da dire che questi giocatori potrebbero fare un campionato diverso, ma ci possono essere problemi di condizione, problemi psicologici che impediscono ai calciatori di dare il meglio di sé, situazioni valutate male… ci sono tante variabili in gioco…
Novellino ha dato al Toro una certa solidità: sei pareggi e una vittoria nelle prime sette gare. Anche con la Juve la squadra non si è mossa male. Ma i gol non arrivano e appena viene messa un punta in più si perdono gli equilibri…
Novellino, De Biasi, De Biasi, Novellino, c’è stata questa staffetta, ma in effetti si ha sempre l’impressione che qualcosa non vada. La coperta sembra sempre più corta. Se aiuti la difesa fai fatica a fare gol, se concedi qualcosa in fase offensiva non riesci a difenderti. E’ una squadra che sembra costruita con una logica ma che evidentemente ha qualcosa di sbagliato. Visto che questi errori si trascinano da tempo bisogna andare alla base dei problemi e ridiscutere tutte le “certezze”.
Alcuni giocatori non rendono come si sperava: Bianchi per esempio…
Parlando di Bianchi, ma anche di alti, dico che sono giocatori che rendono al 100% solo se sono motivati al 100%, questi ragazzi, in questo momento, non hanno le giuste motivazioni. Tutti sono stati grandi giocatori quando si sono sentiti protagonisti, hanno fatto benissimo quando sono andati oltre la normalità, la normalità evidentemente in questo momento non basta.
Rosina è l’esempio forse più lampante…
Rosina deve essere un protagonista, la sua forza è l’autostima, ma se questa diventa presunzione, anziché diventare un fattore positivo, diventa un problema. Bisogna capire chi nel Toro è diventato presuntuoso e pensa di dare il massimo ma non ha l’entusiasmo e l’umiltà necessarie.
Gasbarroni potrebbe portare un po’ di vivacità in attacco alla squadra?
Novellino gioca con il 4-4-2 e ha più volte detto in passato di non aver avuto gli interpreti giusti: Abate e Gasbarroni nel 4-4-2 in fase offensiva sembrano poter dare le più ampie garanzie, sta a Walter (Novellino, ndr) mettere in campo la squadra secondo il grado di condizione di questi ragazzi. Poi bisogna vedere come si amalgamano con i due interni, con i terzini… ci sono tanti fattori che portano ad un giusto equilibrio in una squadra, è l’equilibrio è il segreto, e non sempre lo si trova.
Va trovato un assetto che rompa questo empasse. Novellino, amante del 4-4-2, non è troppo poco elastico dal punto di vista tattico?
Al contrario, mi sembra abbastanza cambiato dal Novellino autoritario di una volta, ora è più malleabile, è uno con cui si può dialogare… Mi sembra che in passato abbia provato a cambiare vari moduli che però poi non hanno reso. In questo momento difficile ha anche il grande merito di mantenere questa parvenza di tranquillità, che è utilissima per non far peggiorare ulteriormente una situazione già di per sé negativa.
Cairo ha confermato Novellino, ma se arrivasse una sconfitta con la Samp… Tra Papadopulo, De Biasi e Camolese, chi sarebbe il più indicato?
Novellino! Altrimenti si rischia di girare continuamente attorno al problema, che non è l’allenatore, è qualcosa in seno alla squadra. E’ vero che il cambio di guida tecnica dà una scossa in più, ma in questo caso i problemi vanno avanti da tempo e mancano poche partite, se Novellino non cede io penso che resterà.
Se non cede?
Tante volte il cambio di allenatore è più una cosa dovuta che voluta, se ci si rende conto che, al di là delle parole, l’allenatore “non c’è più”, allora si cambia giocoforza. Escludo comunque De Biasi, sarebbe una presa in giro.
Crede nella salvezza?
Me lo auguro, per l’affetto che provo per il Toro, perché è una squadra che mi ha dato moltissimo e a cui sarò sempre riconoscente. Però nessuno ti regala niente, il Toro deve meritarselo.