«Peccato! Purtroppo quando non possiamo schierare campioni come Kakà, tutto diventa più difficile. Non facciamo tragedie, del resto questa è una squadra che ha vinto tutto. E quindi non si può che ripetere: peccato, peccato, peccato». Il Presidente del Milan, Silvio Berlusconi, da Bruxelles, non ha voluto far mancare il suo giudizio dopo la sconfitta contro la Sampdoria. Parole chiare e soprattutto tempestive, che assolvono soprattutto l’operato di Carletto Ancelotti. Che il tecnico emiliano ieri non avesse particolari colpe sull’esito della gara era cosa chiara ai più. Ma le voci, più o meno attendibili, che lo danno sempre più in bilico e sempre più in discussione, sono ridimensionate, anche se indirettamente, dalle parole del Presidente, che “assolvendo” la squadra salva anche il suo tecnico.



Sembra infatti che nessun dirigente e tanto meno Berlusconi abbiano intenzione di cacciare Ancelotti soprattutto prima della fine della stagione. Certo, se il Milan dovesse entrare in un vicolo cieco e inanellare una serie consecutiva di sconfitte, forse la sua posizione potrebbe cambiare. L’ipotesi di Leonardo alla guida dei rossoneri, come traghettatore e poi tecnico il prossimo anno, sembra essere molto improbabile. Se il brasiliano infatti fallisse, non ottenendo risultati e con un Milan che non centrerebbe il terzo posto, si rischierebbe una sommossa dei tifosi contro la società e contro lo stesso Leonardo, che brucerebbe subito le sue chances da allenatore.



Ma torrniamo a Ancelotti. Per la prossima stagione tutte le piste sono aperte. Se la società decidesse di investire per un mercato da “Grande Milan”, senza privarsi di qualche pezzo pregiato (Kakà su tutti), le possibilità di vedere Carletto sulla panchina del Diavolo sarebbero altissime, anche per un segno di riconoscenza per tutti questi anni passati insieme. Ma se così non dovesse essere, con un Milan che vende giocatori e pensa a far quadrare i bilanci, allora ci sarebbe il via libera all’ipotesi Leonardo, che allenerebbe una squadra meno ambiziosa e in qualche modo ridimensionata. A quel punto sarebbe Carlo Ancelotti a mettersi sul mercato, prendendo il primo treno per Londra o per Madrid. Questo però è solo il possibile futuro. Ora il Milan deve guardare al presente. Con Ancelotti saldo alla guida.

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