Marino Bartoletti è uno di quei giornalisti che non trova remore nel prendere posizione su determinate situazioni, come quando ha interrotto la sua collaborazione con il quotidiano «Libero» perché non sopportava l’idea che Luciano Moggi firmasse sullo stesso giornale. Forlivese, ha partecipato nella sua città natale al convegno “Alla ricerca della verità perduta” promosso dalla Fisc per i novant’anni de “Il Momento”. Giornalista della Rai con quarant’anni di esperienza alle spalle e un bagaglio di dieci Olimpiadi nel cassetto, Bartoletti ha raccontato di come sia difficile nello sport raccontare la quotidianità, oggi che l’opinione pubblica si ciba di sospetti; ha attaccato, un esempio su tutti: le radio romane che, quando parlano, «istigano alla violenza». A margine dell’incontro ha concesso un’intervista esclusiva a ilsussidiario.net nella quale ha fatto il punto sul campionato non senza accenni polemici nei confronti della gestione (campagna acquisti e atteggiamento dell’allenatore) dell’Inter, la squadra per cui tifava da bambino. E lo scudetto? Tutto nelle mani dei nerazzurri.



Quante possibilità ha la Juventus di riaprire il campionato?

Quasi nessuna. Sinceramente quasi nessuna perché sono due squadre appagate e deluse da quello che è successo a livello internazionale. Credo che entrambe stiano tirando i remi in barca, pensando alla prossima stagione e difendendo così le posizioni acquisite. Se poi veramente l’Inter crollasse e la Juventus trovasse energie insospettabili, ovviamente il campionato e lo spettacolo ci guadagnerebbero.



Galliani ha lanciato l’ipotesi del mercato low cost. Questo vuole forse dire che le italiane sono destinate a svolgere il ruolo di comprimarie in Europa?

E’ un circolo vizioso perché nel momento in cui non si va avanti in Coppa si perdono dei proventi e dei trasferimenti che possono aiutare a irrobustire le nostre squadre. Se, però, le nostre squadre si rinforzano come ha fatto l’Inter…

Cioè?

Ha speso non so quante decine di milioni di euro per prendere Quaresma: prima dobbiamo imparare a spendere i soldi e poi dobbiamo imparare a procurarceli.

A proposito di Inter, cosa pensa di Mourinho?



Non mi ha convinto fino in fondo. Lo dico io che sono stato un suo convinto estimatore. Negli ultimi venti giorni mi ha deluso dal punto di vista umano. Ero quasi risposto a perdonargli alcune carenze dal punto di vista del gioco, ma certe uscite isteriche e provinciali non mi sono piaciute.

Qual è la squadra sorpresa?

Il Genoa. Con dei mezzi non straordinari credo riuscirà a conquistare un posto in Champions League.

Nei sorteggi di Champions il Manchester, giustiziere dell’Inter, ha trovato quasi un’autostrada verso la finale.

L’avrebbe avuta lo stesso perché è la squadra più forte.

Luciano Zanardini