Stasera al Comunale di Torino andrà in scena il derby d’Italia, forse la sfida più affascinante del Campionato, se non altro per quello che è successo in questa partita negli ultimi anni. Inter e Juve si contendono lo scudetto, anche se il vantaggio dei nerazzurri, dà poche speranze ai bianconeri. Abbiamo chiesto, in esclusiva per il sussidiario.net, a Gianluca Pagliuca, di raccontarci l’importanza di questa partita, la sfida nella sfida dei portieri e quel famoso Juve-Inter dei “veleni”…



Pagliuca, 5 stagioni e 165 presenze in campionato con la maglia nerazzurra. Sabato sera c’è Juventus-Inter. Come vede la partita?

Sono delle grandissime sfide, sicuramente da parte nerazzurra è la partita più sentita, perché la Juventus è vista come l’eterna rivale, più del Milan.

Cosa significa per lei questa partita visto il suo passato in nerazzurro?



Le sfide contro la Juventus mi ricordano grandi dolori e molte delusioni, perché nei miei cinque anni all’Inter abbiamo perso molte volte e vinto poche. E poi ci fu quella sfida del ’98, in cui ci rubarono lo scudetto…

Quella gara la ricordano tutti per polemiche  sull’arbitraggio di Ceccarini…a distanza di quasi 11 anni, quali sensazioni prova?

Provo grande amarezza perché avrei potuto vincere uno scudetto fantastico, poteva essere un’annata stupenda per noi dell’Inter, perché in quella stagione vincemmo anche la Coppa Uefa, una doppietta che non capita quasi mai. Potevamo entrare nella storia ed invece in quella partita, come in altre, è successo quello che sappiamo…



A proposito di questo match, qualcuno disse che negli spogliatoi ci fu un litigio tra lei e Marcello Lippi che, qualche anno dopo, approdato sulla panchina nerazzurra, preferì acquistare Peruzzi…

Sì ci fu un diverbio abbastanza forte con Lippi, ma non solo con me, anche con Bergomi e Simeone, tanto è vero che quando arrivò all’Inter, lui non voleva né il sottoscritto né i miei due compagni. Appena ho saputo dell’arrivo di Lippi, ho immaginato subito il mio destino…

C’era un dualismo tra lei e Peruzzi?

Tra me e Peruzzi c’è sempre stato un grandissimo rapporto, all’insegna dell’amicizia e della professionalità . Siamo stati in concorrenza per tanti anni, anche in Nazionale, ma non abbiamo mai avuto screzi. L’ho sempre stimato e considerato uno dei miei grandi rivali degli anni ’90/2000.

Due grandi portieri che si giocavano la maglia di numero 1 della nazionale, un po’ come Zenga e Tacconi.

Quella era una situazione un po’ diversa perché Zenga e Tacconi erano più estroversi, si punzecchiavano tra di loro. Io e Peruzzi abbiamo sempre avuto più rispetto reciproco, c’era un rapporto di stima, ci siamo comportati sempre con grande signorilità.

Juventus-Inter è anche Buffon contro Julio Cesar. Chi è attualmente il più forte?

Quest’anno, secondo me, ed anche l’anno scorso, ha giocato meglio Julio Cesar. Buffon lo scorso anno ha avuto problemi alla schiena e quest’anno uno strappo muscolare e si è dovuto fermare per un po’ di tempo. Il brasiliano è stato più continuo, ha fatto delle grandi prestazioni, infatti gran parte del merito dello scudetto di quest’anno, e di quello scorso, è suo.

Un pronostico secco…

La Juve farà di tutto per vincere la partita, l’Inter dal canto suo sa che se esce indenne dal match ha praticamente vinto lo scudetto. Prevedo un pareggio.

Il campionato può dirsi concluso, o una vittoria della Juventus potrebbe riaprire i giochi?

No, è chiuso anche se vince la Juve, perché, con dieci punti di vantaggio e sette partite alla fine, la squadra nerazzurra può permettersi di sbagliare tre partite e mezza, onestamente sembra impossibile perderlo…

Ci sono similitudini tra questa Inter e quella del ’98?

No, l’unica similitudine è che in entrambe le squadra c’è il giocatore d’attacco che fa la differenza. Prima c’era Ronaldo, ora Ibrahimovic. Le caratteristiche sono diverse, noi eravamo meno forti di questa Inter che è veramente impressionante, è tosta sotto tutti i punti di vista. Noi beccavamo pochi gol, ma non avevamo la stessa forza dell’Inter di oggi.

Chi è più forte, il Ronaldo di quell’Inter, o l’Ibrahimovic di questa?

Il Ronaldo del ’98 era più forte. Ibrahimovic quest’anno è un grandissimo giocatore, ma se dovessi scegliere mi tengo il Ronaldo di quel tempo.

Chi sarà il giocatore nerazzurro che potrà fare la differenza?

Ibra non ha mai fatto grandi partite contro la Juve. Ho letto che probabilmente giocherà Cruz, quindi dico l’argentino, che con i bianconeri ha sempre fatto gol.

Le piace Mourinho? Che idea si è fatto di lui come allenatore?

Mi piace molto, perché è una persona che dice quello che pensa, sicuramente non ha inventato il calcio, ma è un ottimo allenatore, molto bravo a gestire i momenti delicati, lo spogliatoio, ed è stato molto abile a gestire il caso Adriano. E non è facile, perché l’ambiente nerazzurro mette molta pressione.

Preferisce questa Inter o quella di Mancini?

C’è poca differenza, adesso Mourinho ha adottato lo schema di Mancini, cambiando un solo giocatore, Muntari al posto di Vieira, poi bene o male è la stessa squadra della scorsa stagione.

In un’intervista di qualche tempo fa, lei ha detto di voler intraprendere la carriera di allenatore. Qual è il suo modello?

Non ho un modello preciso, ho degli allenatori che stimo, perché sono da tanti anni in questo mondo e riescono sempre a trovare grandi motivazioni. Ogni tecnico ha le sue caratteristiche, inoltre deve avere sempre una propria idea e non deve farsi condizionare da nessuno.

Quale squadra vorrebbe allenare in futuro?

(Ride)… Mi farebbe piacere allenare le due squadre che porto nel cuore, il Bologna e l’Inter, ma anche la Sampdoria… insomma mi piacerebbe allenare dove ho lasciato il segno da giocatore.

(Claudio Ruggieri)