Anche Clarence Seedorf, centrocampista del Milan, ha voluto dire la sua sul caso della settimana, i cori razzisti nei confronti di Balotelli. Per l’olandese, però, non è giusto parlare di razzismo: «Ritengo che siano più che altro episodi di ignoranza e non strettamente legati al razzismo – spiega il giocatore a Repubblica Tv – per me “Uccidete Kaka” è anche più pesante. L’altro giorno in Milan-Torino la nostra tifoseria stava cantando delle canzoni per Kakà, ma c’era anche la curva del Torino, che poi è anche una bellissima tifoseria con una tradizione storica, con sotto non so quante migliaia di bambini che per cinque minuti hanno sentito i tifosi sopra che cantavano “Uccidete Kaka”».



Un commento quindi sulla vicenda Balotelli, giocatore che secondo Seedorf dovrebbe migliorare dal punto di vista caratteriale: «Conosco questo ragazzo e lo sento ogni tanto ,penso che debba migliorare il suo comportamento. Tante volte l’ignoranza del pubblico è nel cercare comunque un punto debole. Si cerca di colpire il giocatore con cori fuori luogo. Certo, è stata sbagliata la reazione del pubblico. Che poi Balotelli è anche un ragazzo italiano. Però lui deve capire che non può comportarsi così, provocherà reazioni comunque e ovunque. Ultimamente lo sto seguendo e lo dico con molto affetto: ha solo 19 anni e può e deve imparare. Certo Balotelli non è l’unico provocatore – aggiunge l’olandese – e nemmeno penso lo faccia coscientemente. Io ho un compagno di squadra, Gattuso, che è un grande provocatore anche lui, e ogni tanto sente cori abbastanza pesanti nei suoi confronti. Non urlano “bianco” sarebbe un autoinsulto, ma dicono altre cose molto pesanti. Per questo sto sempre molto attento a usare la parola “razzismo”: l’ho vissuto anche in Olanda dove allo stadio si urlano quelle cose, e credo di saper differenziare tra razzismo e ignoranza. E per me questa è ignoranza».



Poi Seedorf continua: «Anche il comportamento nostro, dei giocatori in campo, può provocare reazioni che non sono giustificate e poi è necessario che la Federcalcio intervenga, in caso di comportamenti di questo genere, nei confronti del club. Difficilmente si può intervenire direttamente: però lo stadio vuoto per qualche volta, secondo me, ci starebbe alla grande». Infine un commento sul ricorso della Juventus, un errore secondo il rossonero: «Credo che sia un atteggiamento sbagliato – conclude il rossonero – se vogliamo dare un esempio, dovrebbero cominciare soprattutto le grandi squadre. La Federcalcio si deve imporre, e ciò che decide deve essere rispettato: no, la Juve non deve fare ricorso. Ci sono stati altri casi analoghi, ma sappiamo che alla fine, generalmente, si cerca di prendere un qualcuno che possa dare più visibilità all’azione. In questo caso tocca alla Juventus, una delle squadre più importanti d’Italia. Per dare un segnale forte a tutti gli altri a comportarsi in modo corretto».

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