“Lavorare a Roma è stato bellissimo, ma ora che le cose vanno male è giusto che sia io a metterci la faccia e a sentirmi in discussione”. Parole che sanno di congedo quelle di Luciano Spalletti dopo il tracollo giallorosso contro la Fiorentina, che ha fatto ‘esplodere’ Rosella Sensi. Il tecnico toscano è a una svolta, che sa però di Milan, non di Juve, come ipotizzato giorni fa. Il tutto condito con le ipotesi Conte in bianconero e Ferrara al Bari.
L’estate calda degli allenatori è già ampiamente cominciata. Spalletti non si dimette, ma esprime tutta la sua contrarietà al ritiro, misura invece imposta alla squadra da una furiosa Rosella Sensi, alle prese – sempre che la famiglia non ceda davvero il club da qui alle prossime settimane – con la difficoltà di far quadrare i conti vista l’ormai praticamente certa esclusione dalla prossima Champions (occhio anche alla Uefa, la Roma non può più sgarrare).
Come dire che la rottura ormai è a un passo. Con Ranieri e Ancelotti ancora legati per una stagione rispettivamente a Juve e Milan, l’ipotesi più probabile per il futuro immediato di Spalletti potrebbe sembrare quella dell’anno sabbatico. No, non è così. Perché il cambio in panchina è una prospettiva totalmente aperta sia a Vinovo che a Milanello. In rossonero potrebbe finirci proprio il tecnico di Certaldo, con la Juve impegnata in un progetto immediato di ‘restaurazione lippiana’, targata Antonio Conte (“Io alla Juve subito? Dio vede e provvede, è un interesse che mi riempie di orgoglio”), in attesa del rientro alla base, in quale forse di direttore tecnico, del ct azzurro (2010).
Scenario che sarebbe completato dall’approdo sulla panchina del neopromosso Bari (il passaggio in A è vicinissimo) di Ciro Ferrara. E siamo solo in primavera.