«Non faro’ come Deschamps, ma quando uno e’ giovane fa anche queste sciocchezze». Cosi’ parlo’ Claudio Ranieri domenica scorsa dopo il 2-2 contro la Reggina, escludendo l’ipotesi dimissioni a fine stagione. Cosi’, invece, fece Didier Deschamps, tecnico che dopo aver riportato la Juventus in serie A, decise di andar via. L’ex centrocampista bianconero oggi da’ ragione a Ranieri, le dimissioni furono una sciocchezza. «Anche se in quel momento mi sembrava la soluzione migliore, col tempo mi sono convinto che e’ stato un errore dimettermi dalla Juventus. Pero’ non e’ tanto di questo che sono pentito – spiega Deschamps in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport -. Ho sbagliato ad aver detto che lo scudetto era un’utopia, una parola pesante che avrei fatto meglio a non dire. Ma purtroppo era la realta’. Lo squadrone che dominava in Italia prima della condanna alla Serie B non si ricostruisce ne’ in 2 ne’ in 3. C’era e se non sbaglio c’e’ ancora un piano quinquennale. Pero’ mi rendo conto che i tifosi e i giocatori della Juve sono abituati a vincere, dunque si aspettano sempre di lottare per il primo posto, non per il secondo». Deschamps tiene a precisare che il suo «non fu un colpo di testa, me ne andai perche’ c’erano dei problemi». Nessun consiglio a Ranieri (“per carita’ e’ piu’ esperto di me”), Deschamps ricorda che quello di tre anni fa fu «un momento terribile a livello economico e sportivo, tre anni fa non dieci, eppure gia’ quest’anno la Juve ha fatto un ottimo girone di Champions League, la piazza si aspetta di piu’, ma ci vuole pazienza». Deschamps conclude sottolineando che rispetto all’Inter «la differenza di punti in classifica e’ importante e riflette quella del potenziale. Non e’ una sciocchezza». No, questa no.