Riceviamo e pubblichiamo una lettera dalla redazione di JU29RO, sito di controinformazione e analisi sul mondo bianconero, che annovera tra i suoi collaboratori un nutrito gruppo di piccoli azionisti della Juventus.

Caro Direttore,

Si è svolta ieri presso il Centro Storico Fiat di Via Chiabrera a Torino l’Assemblea della EXOR che è la finanziaria che detiene circa il 60% della Juventus. Di fatto controlla la società, propone gli amministratori, e ne condiziona le strategie, sia finanziarie che mediatiche. Ma Exor controlla anche e soprattutto FIAT, che proprio in questi giorni sta perfezionando importanti accordi industriali oltreoceano. Era prevedibile, dunque, che la Juventus sarebbe stato un argomento marginale nel corso dell’incontro. Chi si aspettava dunque importanti novità sull’argomento Juventus è stato rispedito al mittente con la solita mezza intervista in cui, invece di zittire i dirigenti, loquaci come zitelle acide negli ultimi mesi, John Elkann zittisce allenatori e giocatori. Risposta secca: «I giocatori e l’allenatore invece di parlare pensino a vincere…».



La cosa sconcertante è che in giro tutti si affannano a cercare i motivi della crisi della Juventus individuandoli di volta in volta dal Presidente Cobolli fino al magazziniere. Nessuno che abbia avuto il coraggio di osservare che il problema della Juventus si chiama John Elkann. E’ lui che ha scelto questa dirigenza. Non da solo, beninteso. In collaborazione con il suo codazzo di consiglieri e swappisti. Il proverbio non sbaglia e recita che il pesce puzza dalla testa. Noi del Team JU29RO non ci aspettiamo soluzioni, ma siamo in grado di proporle. Sappiamo che resteranno inascoltate, ma lasciateci avere l’orgoglio di aver capito l’andazzo con tre anni di anticipo. Da Juventus a Juvinese o Udinentus. Da grande a provinciale. Adesso però il tempo stringe. Bisogna fare presto. La Juventus ha bisogno di interventi duri, d’urgenza. Innanzitutto sul CDA. Da rinnovare subito e integralmente. C’e’ bisogno di qualcuno che pensi in bianco e nero, che parli meno e che lavori di più, soprattutto sul fronte sportivo. Almeno un consigliere deve essere espressione degli azionisti di minoranza. Basta nominare sempre la serie B. La prima cosa da fare è una riunione in cui vietare a tutti i tesserati l’utilizzo della frase “Non dimentichiamoci che due anni fa eravano in B”. Basta scuse. Basta alibi. A livello di marketing è un comportamento da dilettanti. Cambiare subito lo staff tecnico, i preparatori, gli osservatori. Pretendere da tutti i giocatori il rispetto del tecnico. Basta girovagare in trasmissioni televisive mentre la squadra si gioca la stagione. Basta dichiarazioni a ruota libera. Multe, pesantissime, per chi parla e sorride troppo e si allena poco. Parallelamente avviare un processo di recupero del concetto di “orgoglio” bianconero, quello calpestato maldestramente dai patteggiamenti di Zaccone e dalle strette di mano con i veri marci del calcio.



Basta trattative sui giornali. Ci stiamo ricoprendo di ridicolo. Basta annunciare campioni che non arrivano. Basta vendere a poco e comprare a tanto. Assumiamo un vero Direttore Generale che sappia fare il mercato. Basta promesse che non sanno mantenere. Basta dire che i soldi non ci sono. Non è vero. Semplicemente li stanno sprecando. John Elkann dovrebbe chiedere conto ai suoi dirigenti della distruzione di valore causata da un calciomercato ridicolo. Giocatori scarsi o rotti o peggio ancora logori hanno prosciugato gran parte delle risorse provenienti dall’aumento di capitale. Invece si preoccupa di strigliare l’allenatore, che pure è il responsabile insieme allo staff medico di una serie fantozziana di infortuni, e i giocatori, che in verità fanno quello che possono, essendo alcuni di loro oggettivamente mediocri. Interventi urgenti, semplici, per ricominciare a chiamarla Juventus. Per evitare che diventi, definitivamente, Juvinese.