La tappa numero 7 del Giro del centenario è partita da Innsbruck alla volta di Chiavenna. Una lunga traversata dell’Engadina, dall’Austria all’Italia passando per la Svizzera. Tutta la tappa è andata via lungo una lievissima salita fino ai 1800 e più metri del passo Maloja. Nasce subito una fuga con Huzarski, Facci, Klimov e Isaichev. Quando mancano poche centinaia di metri al Gran Premio della Montagna del Maloja il gruppo, tirato da molte squadre, si riporta sui fuggitivi; solo Facci, con un ultimo allungo, prova a prolungare la fuga, durata ormai 210 km, ma proprio poco prima del GPM viene riassorbito dal gruppo lanciato in una volatona per prendere davanti la discesa.
Al GPM l’americano Farrar passa davanti a Quinziato e Pellizzotti; sotto una pioggia battente Bartolini, della Diquigiovanni-Androni, in sella a una bellissima Guerciotti bianca e azzurra allunga: i primi km di discesa sono audacia pura per il corridore trentino, che guadagna una manciata di secondi. Dietro il gruppo è guidato dalla macchia verde della Liquigas con Di Luca, in Maglia Rosa, sempre nelle prime posizioni. Dopo 6 km di discesa Bertolini ha già 53” di vantaggio; poi guadagna e perde qualcosa a seconda delle pendenze della discesona del Maloja. Quindi, dal gruppo sempre controllato dalla Liquigas, evadono Brutt e Hunter, a cui si aggiungono dopo poco Viganò e il norvegese Boasson Hagen. Alla frontiera con l’Italia i 5 raggiungono Bertolini e hanno 30” di vantaggio sul gruppo. Nel finale i 5 trovano un ottimo accordo e si involano verso il traguardo di Chiavenna decisi di giocarsi la vittoria allo sprint. I 5 passano sotto il trinagolo rosso frenando e studiandosi, poi rompe gli indugi Bertolini ma ai meno 200 dal traguardo il norvegese Boasson Hagen della Columbia parte secco e si leva di ruota tutti. Vince con 3 biciclette di vantaggio sul sudafricano Hunter, Brutt e quarto Viganò. A 20 secondi il gruppo. Nella classifica della Maglia Rosa nulla è cambiato: Di Luca sempre davanti, Rogers secondo a soli 5”. Domani si riparte per Bergamo: tappa bellissima, insidiosa, piena di salitelle con il Colle Gallo e lo strappo del Valico di Colle Aperto nel finale. Da vedere.
(Luigi Crema)