Vincere il titolo senza scendere in campo. Era questo l’auspicio, prontamente verificatosi, dei tifosi interisti. Di certo lo stesso epilogo non era nei sogni dei cugini rossoneri, che con la sconfitta a Udine hanno consegnato lo scudetto nelle mani dei nerazzurri. Nonostante le dichiarazioni sul merito del tricolore, l’ambiente rossonero, abituatosi a primeggiare, non ha gradito la sconfitta contro la squadra di Marino. Galliani e soci avrebbero preferito rimandare il discorso scudetto. Paradossalmente la gara di ieri può segnare l’abbandono di Carlo Ancelotti a fine stagione, un allenatore che ha saputo tirare fuori il massimo dai suoi ragazzi anche in condizioni non agevoli. Berlusconi in questi giorni, tra una riunione e l’altra, chiamerà al telefono Galliani per dare il via libera al cambio di allenatore. Non è colpa di una gara, ma dell’atteggiamento di una squadra che – nonostante la rivalità storica con l’Inter – non ha saputo attingere alla risorsa dell’orgoglio prima con la Juve e poi con i friulani, vanificando così la rimonta. E pensare che Ancelotti era davvero sicuro di restare per poi passare nel 2010 alla nazionale. La dirigenza sogna un tecnico che sappia dare una svolta sul piano dell’atteggiamento tattico (troppo attento secondo il presidente, misurato alle potenzialità fisiche della rosa potremmo dire noi). Non è un mistero che il nome più gradito è quello di Spalletti, capace di far giocare le sue squadre a memoria. Il mister della Roma ha dalla sua un non indifferente conoscenza del calcio italiano, oltre alla bravura nella gestione di alcune personalità difficili (vedi Totti). Purtroppo, e lui lo sa bene, si porta con sé il marchio di eterno secondo. Berlusconi è tentato anche dall’idea – per riavvicinare i tifosi un po’ delusi – di un nome che ha fatto la storia del Milan: Marco Van Basten. Giusto ricordare che nella scorsa settimana il cigno di Utrecht si è dimesso dalla guida dell’Ajax. Se dovessero arrivare i soldi freschi arabi si potrebbe puntare anche su Frankie Rijkaard, che rispetto agli altri due ha un contratto oneroso, già contattato dal Chelsea. E se il Milan decidesse di trascorrere un anno di transizione, sul piatto resterebbero i nomi di Allegri, Ballardini e Gasperini. In quel caso forse sarebbe necessario il sacrificio di Kakà per acquistare 4/5 giocatori fondamentali. La scalata iniziata con Sacchi potrebbe ricominciare.
(Luciano Zanardini)