Fabio Alescio, il giornalista che per primo diede la notizia della possibile cessione dell’A.s Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio. Questa l’intervista integrale
«Poteva starci la possibilità di un comunicato da parte di Fioranelli. La lettera della Gazzetta potrebbe aver sopperito. Probabile comunque che accada qualcosa. Il gruppo sembrava avere la necessità di rispondere al comunicato. La lettera è un atto dovuto, un documento di comunicazione tra due parti che stanno facendo un percorso insieme. Ci sono due piani di comunicazione. Uno mediatico, che per una società quotata in Borsa significa tantissimo e dunque i comunicati sono doverosi. Poi, c’è la sfera dei fatti, di due parti che lavorano insieme. Ho la sensazione che quello che oggi leggiamo sia accaduto qualche settimana prima. Credo sia doveroso. Il comunicato della Roma di venerdì non può convincerci che la Roma abbia appreso solo venerdì di questo interesse. È chiaro come dietro ci sia un lavoro di mesi, che ha portato la Roma ad avvisare il mercato».
Perché allora la lettera?
“Credo che anche chi sta lavorando con la Roma debba parlare lo stesso linguaggio. Si sta valutando un’operazione che porterà a controllare una società quotata in Borsa. Perché la lettera? Non lo so, non me lo chiedo, se cerchiamo di capire le virgole di ogni passaggio finiamo nelle sabbie mobili. Non voglio cercare di capire ogni passaggio. Quello che so e che mi sembra giusto dire, lo dico”.
Volker Flick, azionista della Daimler, come agisce? E i nomi di mercato come escono?
«Hai le mie stesse curiosità. Per le notizie di calciomercato siamo nella sfera delle deduzioni e degli spifferi. Leggo anche io cose scritte che poi magari non avvengono. Apprendendo più di un mese fa che un gruppo stava lavorando insieme alla Roma per prendere il possesso della società, che ci sono due studi che stanno lavorando, mi sono convinto che ci sia una sfera di dichiarazioni pubbliche e una sfera privata. La lettera non è frutto di una cosa attuale. È riferita ad alcuni passaggi passati».
Ti senti un comunicatore del gruppo?
«No, assolutamente, raccolgo informazioni per il gusto di farlo. Non vorrei essere investito per quello che non sono. E non mi interessa esserlo. In più non mi sembra di essere il solo. Per me non è una sfida, una difesa a quello che ho detto. Sarei pronto a dire cose differenti. Non so il profilo che vorrebbero dare alla Roma. Difficile immaginare un investimento di centinaia di milioni di euro e poi pensare ad una Roma di basso profilo. Ci sono esperti dietro quest’operazione. Non è l’imprenditore innamorato che deve impiegare magari due anni per capire il mondo del calcio. Mi convince la bontà dell’operazione. Il 28 aprile come giorno della chiusura? Avevo ipotizzato la data, secondo mie convinzioni. Non sto al tavolo delle trattative. La Roma continua a pianificare? Credo sia naturale che una società continui le sue strategie finchè non c’è la firma sull’accordo. Normale anche che venga delegato un legale per le trattative. Non immagino la Sensi, che è alle prese con cose più importanti visto che è diventata mamma da poco, passare ore e ore al telefono per trattare».
Volker Flick che c’entra con la famiglia Flick?
«Non lo so, non sono in grado di dare questi dettagli. Francamente non lo so, so che a capo del gruppo c’è Vinicio Fioranelli, che reciterà un ruolo importantissimo se verrà ufficializzata l’operazione. Spadaro non c’entra, che io sappia, so invece di un coinvolgimento nell’operazione dell’imprenditore Massimo Pica».
Quindi adesso Fioranelli sarà ascoltato dalla Consob?
«Sembrerebbe questo l’iter. La Consob deve garantire il mercato. La Roma ha per la prima volta confermato contatti con il gruppo da lui guidato».
Quali saranno i tempi?
«La sensazione che ho, ma non credo di essere così bravo con i tempi, è che in un paio di settimane, anche prima, dovrebbe chiudersi. Noi però osserviamo dall’esterno e traiamo conclusioni che possono essere affrettate per il desiderio di informare. Le notizie che il mio staff ha appreso e abbiamo annunciato si stanno verificando. Ora che la Roma ha chiarito questa situazione, mi sembra sia iniziata la discesa verso la felice conclusione della trattativa. Io non sono curioso sulle cifre, credo sarà un dato ufficiale. Si può un po’ immaginare il profilo del gruppo, ma non fa parte delle mie curiosità. Non sono andato a indagare. Immagino che non si parli di 80 milioni di euro».