Dopo aver lasciato gli uffici Consob di Piazza Verdi, Vinicio Fioranelli è stato intercettato in Prati da Romanews.eu, Sky Sport e Tuttosport, a cui ha rilasciato alcune dichiarazioni.
Come stanno le cose? Lei è un uomo di calcio, quanto c’è di vero in questa possibilità di comprare la Roma?
«Sono molto sereno, abbiamo le carte in regola per andare avanti, vedremo. Si sta bene a Roma, quindi ci resto volentieri».
Quali sono tempi e scadenze?
«Non abbiamo scadenze».
Se dovesse esserci la possibilità di prendere la Roma, sa che c’è un mercato da fare…
«Questa storia dura da tanto tempo, prima o poi dovrà finire, ma non dipende dalla famiglia Sensi, quanto da noi. È un impegno che mi mette di fronte a grandi responsabilità nei confronti della città, dei tifosi, dei giornalisti. Siamo consapevoli si tratti di un impegno importante, queste cose non si fanno alzandosi una mattina. Siamo valutando, vedremo, una decisione verrà presa».
Non sarà allora una telenovela infinita?
«Le telenovele finiscono tutte, ci sono quelle che durano troppo ma finiscono tutte».
In Unicredit dicono di non averla mai vista.
«È vero, Unicredit dice sempre verità, non ho mai sentito dire bugie a una banca».
E la famiglia Sensi l’hai mai sentita?
«Sì, la famiglia Sensi sì in tv. Però voglio cogliere l’occasione:mi sembra ci sia un comportamento sbagliato verso questa famiglia. La famiglia Sensi merita un grande elogio dai romani. Hanno dato tantissimo a questa squadra, non solo capitali importanti, ma ha dato passione, l’anima. Il fatto che non abbia parlato con loro non è perché non mi hanno cercato, ma solo perché ci sono degli obblighi, è una società quotata in Borsa e bisogna comportarsi con rispetto delle regole, delle norme. Ma siccome mi sento un po’ in colpa nei confronti dei Sensi, perché mi rendo conto sia una situazione non bella anche per loro, probabilmente un po’ di chiarezza avrebbe aiutato. Io ho grande rispetto per il vostro lavoro, e se fossi giornalista sarei anche più scortese di voi. Non ve ne faccio una colpa, avete le vostre esigenze. Ma non è che noi non vogliamo chiarezza, si può fare chiarezza quando c’è chiarezza. E non siamo in una fase di chiarezza».
Situazione fumosa per voi?
«Non ho detto che non siamo in una fase di chiarezza, siamo in una fase in cui dobbiamo fare le nostre valutazioni. E una volta avute le idee chiare si può fare chiarezza. Ma pensate che questa è la prima volta dopo mesi che parlo con i giornalisti. Nonostante ciò si sta facendo un rumore impressionante. Pensate se avessimo parlato. Una cosa deve essere chiara, nessuno cerca una piattaforma per farsi pubblicità. In questo progetto sono coinvolte persone di grandissimo spessore professionale. Gente molto molto seria. E non posso aggiungere altro. Credo che la discrezione sottolinei la serietà del progetto che, ripeto, è una dimostrazione di solidarietà verso la famiglia Sensi. Sono l’ultimo che li vuole mettere a disagio».
C’è un mercato da fare, lo sa vero?
«Il mondo è stato costruito in sette giorni, lasciatemi qualche giorno in più, visto che Dio è qualcun altro e non certo io. Tanti pretendono di prendere il posto del Padreterno, non certo io».
Entro fine maggio?
«Non so che giorno è oggi»
Lei è fiducioso?
«Sono molto fiducioso».
Lei è un uomo di mercato, sa che c’è un mercato da fare
«Sono qui intorno per fare una colletta, anzi, se sapete ballare o cantare vi prendo tutti, facciamo una ‘Rosa’ di cento giocatori (ride, ndr). Se dovessimo prendere la Roma sappiamo quali sono le nostre responsabilità, pertanto non deluderemo nessuno».
Non siamo di fronte a un Soros-due?
«Io non conosco Soros, non conosco l’uno, figuriamoci se posso essere il due». Fioranelli quando va avanti fa gol? «Mia moglie dice di sì e mi conosce bene».