Il big match della 35esima giornata di campionato è Milan-Juventus. Una sfida affascinante, piena di tradizione, una partita che potrebbe continuare a dare speranze scudetto ai rossoneri in caso di vittoria, oltre ad archiviare il secondo posto in classifica, mentre una vittoria dei bianconeri, rilancerebbe la corsa della formazione di Ranieri al secondo posto. Abbiamo chiesto a Franco Baresi, autentica leggenda rossonera, ri raccontare, in esclusiva per ilsussidiario.net, le emozioni che questa sfida suscita e un parere sul futuro del Milan.
Domenica sera è in programma Milan-Juventus, Adriano Galliani ha dichiarato che è il vero derby d’Italia, è d’accordo?
Sinceramente non ho mai capito perché veniva chiamata derby d’Italia la sfida tra Juventus ed Inter. Galliani ha ragione: si affrontano la squadra italiana che vinto di più in Europa (Milan), e quella che ha vinto di più in Italia (Juventus). Ed inoltre il Milan ha vinto di più dell’Inter anche in “casa”, se loro vinceranno lo Scudetto di quest’anno… allora saremo pari.
Di Milan-Juventus ne ha giocati tanti, ne ricorda qualcuno in particolare?
E’ una classica, una sfida emozionante. Abbiamo sempre sofferto con i bianconeri, qualcuna l’abbiamo vinta, altre le abbiamo perse. Ricordo l’ultima sfida da me giocata, dove abbiamo preso una batosta pesante (sei a uno per i bianconeri), una partita strana, ogni loro tiro era gol… ma in generali sono stati sempre match spettacolari.
Un pronostico secco per domenica sera…
E’ una partita difficile da pronosticare, diciamo che noi arriviamo in un momento migliore rispetto alla Juventus, sia dal punto di vista fisico sia da quello mentale. Noi inoltre giochiamo in casa, quindi dico Milan.
Il Milan ha iniziato a lottare per lo scudetto troppo tardi, cosa è mancato ai rossoneri?
Purtroppo il Milan ha perso tanti punti a inizio anno contro squadre cosiddette “piccole”, come Bologna e Lecce. Nel campionato italiano questi passi falsi si pagano. Oggi indubbiamente la squadra sta vivendo un ottimo periodo, vinciamo giocando anche bene.
Lei crede a una rimonta scudetto?
No, no, recuperare sette punti in quattro partite è difficile, inoltre se l’Inter non perde a Verona domenica, ha praticamente vinto lo scudetto.
Costacurta, tempo fa, ha dichiarato che il ciclo di Ancelotti è finito, lei è d’accordo?
No, io credo che Ancelotti quest’anno abbia dimostrato di poter ancora allenare il Milan per molto tempo. Conosce l’ambiente, ha esperienza, ha un rapporto molto importante con la dirigenza, per questo potrebbe continuare ad allenare il club.
Ieri Adriano Galliani, riferendosi a Van Basten, ha dichiarato che è in possesso del “pedigree” giusto per allenare il Milan. E Franco Baresi?
(Ride). Dipende da cosa si intende per “pedigree”, di solito al Milan si scelgono gli allenatori che hanno dato molto in passato come giocatori. Io ho allenato la Primavera e la Berretti rossonera, quest’anno il club ha deciso di affidarmi un altro incarico (testimonial in Italia e all’estero del Milan), ma non ho abbandonato definitivamente la panchina.
Quindi Ancelotti ha un “nemico” in più…
(Ride). No quello no, non sono per niente un nemico di Carlo, anche perché ci sono allenatori più preparati, e poi secondo me Ancelotti rimane.
Secondo Baresi il Milan è da rifondare?
Ma no, il Milan ha un’ottima base su cui inserire alcuni giocatori che possono alzare il livello qualitativo della squadra.
A fine stagione si ammainerà la bandiera di Paolo Maldini, l’ultimo giocatore della famosa squadra degli “Invicincibili”. Secondo lei ci potranno essere in futuro, nel Milan, figure storiche come quella sua o quella di Maldini, visto che nel calcio moderno i giocatori cambiano squadra continuamente?
Abbandonerà il calcio “l’ultimo dei Mohicani”. Sostituire un campione come Paolo è difficile, lascerà un vuoto importante, come si può immaginare, d’altronde oltre 20 anni di militanza non si dimenticano. Nel calcio moderno ci sono più opportunità rispetto a qualche anno fa, quindi un giocatore è sempre tentato da nuove avventure. Comunque il Milan continuerà ad avere “figure storiche” e sarà sempre vincente perché è una società importante e ha un presidente come Berlusconi.
Lei ha disputato tre Mondiali (’82,’90,’94), ci può descrivere le emozioni che ha provato in ogni manifestazione?
Per ogni calciatore disputare un Mondiale è sempre qualcosa di speciale, io poi ho vissuto quello dell’82, l’atmosfera spagnola, quel Mondiale vinto pur non scendendo mai in campo (era la giovane riserva di Scirea). Nel ’90, in Italia, ho vissuto sensazioni uniche, eravamo in casa, sicuramente avremmo potuto dare di più… mentre nel 94 ci fu la sconfitta ai rigori, una grande delusione, ma sono cose che capitano nel nostro lavoro.
Lei ha avuto una breve esperienza (un mese) come direttore sportivo del Fulham nel 2002). Come mai durò così poco l’avventura inglese?
Questa è una cosa che tengo a sottolineare. Non ho mai iniziato il lavoro, perché ero andato con altri progetti, altri stimoli, ed ho trovato tutt’altro. Quindi si può dire che non ho mai iniziato.
E’ più facile allenare il Milan, o fare il secondo di Mourinho? (attualmente l’assistente del tecnico portoghese è Giuseppe Baresi, ndr)
(Ride). Sicuramente allenare il Milan è un grande onore ed onere per tutti gli allenatori del mondo, penso che tutti vorrebbero allenare una società come quella rossonera.
Ma se la chiamasse l’Inter ad allenare, lei cosa direbbe?
(Ride). Non mi pongo il problema perché è un’eventualità impossibile, certo se uno vuole fare l’allenatore, poi potrebbe andare incontro a determinate situazioni, ma ripeto, non mi pongo questo problema.
(Claudio Ruggieri)