Aurelio De Laurentiis sognava una stagione diversa per il suo Napoli, un campionato brillante e non deludente come, invece, è stato. Dopo gli scontri dell’anno precedente, il patron nel momento della difficoltà del gruppo ha esonerato Edy Reja e chiamato (era l’inizio di marzo) Roberto Donadoni perché la squadra dopo un avvio determinato, non sapeva più vincere. Ma il feeling con l’ex cittì dell’Italia non è nato tanto che, adesso, Come ben documentato dalle colonne de Il Messaggero, De Laurentiis pensa che per il Napoli il tecnico ideale sia Luciano Spalletti. «Donadoni deve fare l’allenatore e basta», ha chiarito De Laurentiis criticando non troppo velatamente il suo tecnico. «Non ammetto che si voglia gestire tutto con un proprio staff – ha aggiunto il presidente – L’allenatore deve lavorare con gli uomini e con i giocatori che mette a disposizione la società». I giochi non sono affatto chiusi per la panchina del Napoli, al di là dei contratti e delle conferme. A Roma, Spalletti ha dichiarato di volere continuare a lavorare a Trigoria rispettando l’accordo con la famiglia Sensi e chiarito di essere nuovamente motivato dopo una stagione in chiaroscuro. Ma nella capitale non tutto è chiarito con la proprietà. Se la famiglia Sensi venderà la società, i nuovi proprietari potrebbero fare scelte diverse per quanto riguarda la conduzione tecnica. Di conseguenza, Spalletti sarebbe libero e pronto a trasferirsi a Napoli e partire, il 10 luglio, per Lindabrunn, in Austria, dove il club ha fissato il ritiro. Donadoni è legato al club di De Laurentiis fino al 2011 con un contratto che gli garantisce 1,3 milioni a stagione. Spalletti, invece, con la Roma guadagna di più, circa 2 milioni l’anno con un accordo in scadenza anche per lui nel 2011, soldi che il Napoli gli garantirebbe. Il piano del presidente del Napoli è chiaro: rilanciare il club restituendogli grande prestigio e puntando alla qualificazione per la Champions. In questa direzione è il lavoro di Pierpaolo Marino.