Roma aspetta. Aspetta di conoscere il suo domani, tra mercato e risvolti societari, cercando strade per tornare grande ma facendo i conti con un presente che, per il momento, non lascia volare troppo in alto la fantasia. La campagna acquisti è ferma al semaforo e aspetta il «verde» di alcune cessioni per dare il via alla caccia al rinforzo. Tagliare ingaggi pesanti, ringiovanire, rimotivare la Rosa. Gli obiettivi sono chiari da tempo. Da quando, otto giorni fa, Rosella Sensi, Bruno Conti, Daniele Pradè e Luciano Spalletti hanno battezzato la nascita della nuova Roma. La città aspetta di conoscere il destino della squadra, con ben più di un occhio al futuro della società. Italpetroli, UniCredit, Mediobanca. Fioranelli, Angelini, Gheddafi. Molti nomi per un passaggio di consegne che sembra imminente da tanto tempo. Troppo, forse. Ma che, nei prossimi giorni, potrebbe riservare qualche colpo di scena.
? Un portiere, un difensore, un attaccante. Poi, magari, un paio di esterni alti. Le richieste di Spalletti concordate con la società sono queste. I nuovi, che nuovi non sono, fino a questo momento si chiamano Andreolli, Antunes, Barusso, Cerci, Esposito, Greco, Virga, più Okaka e Rosi che torneranno soltanto dopo essersi scontrati con Brescia e Livorno per un posto in serie A. Da definire anche alcune comproprietà, da Curci a Motta. Per quel che riguarda il terzino, in Svezia per gli Europei con la nazionale Under 21, oggi ha provato a fare chiarezza Sergio Gasparin, direttore sportivo dell’Udinese, che a Radio Radio ha sottolineato come la Roma abbia «la possibilità di esercitare l’acquisizione del cinquanta percento del cartellino, oppure non esercitarla». Rimandando la decisione al 25 giugno, termine ultimo per chiudere il riscatto. Tutto dipenderà dalla Roma. Che sta cercando la liquidità ? 3,5 milioni ? per trattenere nella capitale il difensore, su cui ha già da tempo messo gli occhi la Juventus. Per le fasce, inizia a farsi largo il nome di Simone Pepe, anche lui all’Udinese. L’esterno di Albano Laziale, diventato calciatore tra le mura del ‘Fulvio Bernardini’, non vedrebbe affatto male l’idea di ritornare a «casa». Su Pepe, però, Gasparin ha chiuso ogni spiraglio. Perché per i friulani Simone «è indispensabile, vestirà la maglia bianconera anche la prossima stagione». Se ne riparlerà. Intanto lunedì Pradè incontrerà a pranzo De Nicola, agente di Guberti. Entro la prossima settimana la firma per l’esterno alto fortemente voluto da Spalletti.
Se il mercato romanista prova lentamente a definire le sue strade, più intricato sembra l’orizzonte societario. Dove tutto ciò che era «buono» ieri rischia di diventare inverosimile oggi. Con la partenza di Gheddafi dalla capitale sembra essersi volatilizzato anche l’interesse del fondo governativo libico nei confronti delle quote di controllo della Roma. Un interesse mai realmente materializzato, per la verità. Dopo lo stallo degli ultimi giorni è tornata a farsi largo l’ipotesi Fioranelli. L’agente Fifa, che aveva mosso i primi «pedoni» oltre tre mesi fa, tornerà a Roma lunedì. Con la convinzione forte di riuscire a dare scacco. Gli ultimi sviluppi sembrano confermare l’impossibilità di Italpetroli di tenere ancora a lungo il timone, soprattutto per la pressione di UniCredit, che entro due settimane dovrà compiere atti formali a tutela del suo credito nei confronti della holding. A breve, dunque, la famiglia Sensi dovrà sciogliere le riserve sull’advisor incaricato di gestire il passaggio del pacchetto di maggioranza del club ad un nuovo investitore. Chiunque esso sia.