Edinson Cavani è in vacanza a casa sua, Salto, in Uruguay. A Buenos Aires c’è uno dei suoi procuratori, l’italianissimo Pierpaolo Triulzi, romano: lo raggiungerà a giorni, sono in contatto quotidiano. E a Roma c’è l’altro manager, Claudio Anellucci, socio di Triulzi nella Futbol y Transferencias. L’ipotesi Roma rimbalza anche in Sudamerica e arriva, ovviamente, all’orecchio dei due manager dell’attaccante uruguayano. Lui, Cavani, non parla. Ma segue tutto. E cerca soprattutto di capire se è il Palermo che apre ad una cessione o se è la Roma che pensa a lui. La seconda che hai detto, direbbe Corrado Guzzanti nella esilarante interpretazione del santone Quelo, uno dei suoi personaggi più celebri. E già, la ricostruzione della vicenda Roma-Cavani è questa. Se ci sarà una partenza eccellente, e se la partenza eccellente dovesse essere Vucinic, Spalletti vuole un attaccante esterno che abbia gamba, corsa, che sappia sacrificarsi per la squadra e che veda la porta. Cavani è tutto questo: e lo confermano anche i suoi 14 gol in campionato. Al tecnico della Roma il giocatore piace, ai dirigenti giallorossi anche. E il Palermo, di fronte ad una richiesta potrebbe anche entrare nell’ottica di idee di trattare, sapendo che l’attaccante uruguaiano ha un contratto fino al 2012, che nella prossima stagione si dovrebbe entrare nell’ordine delle idee di cominciare a discutere il rinnovo del contratto.
Il quadro è questo, senza mistificazioni. E ancora non si è mosso nulla, ovviamente. Perchè la condizione è una partenza eccellente in casa Roma. Ma dai manager di Cavani qualche segnale arriva. Ed è chiarissimo: Cavani sta bene a Palermo, nessuno ci ha detto nulla della Roma, se nasce qualcosa e Zamparini vuole prenderla in considerazione, siamo pronti. Questo è il riassunto. Più chiare le parole dei diretti interessati. “La Roma non l’abbiamo mai sentita e il ragazzo ha un contratto valido con il Palermo. Siamo onorati che potrebbe esserci un’idea di Cavani alla Roma, ma la realtà è che il ragazzo è un giocatore del Palermo, poi si vedrà”.
Quando squilla a Buenos Aires il telefono di Pierpaolo Triulzi il senso è più o meno lo stesso: “Cavani è del Palermo, sono loro a doverci dire se qualcuno lo chiede e se c’è l’intenzione di venderlo. Finora non abbiamo raccolto nessun segnale”. Ma c’è di più…”C’è solo che se questa storia sfocerà in una richiesta da parte della Roma e se il Palermo ci informerà dimostrando apertura a trattare, alla Roma non si dice di no.
La Roma è una grande società. Ma la prima parola spetta al Palermo. E dovrebbe arrivare una richiesta che ora non c’è. Più giusto dire: ch ancora non c’è. Nel rispetto assoluto della maglia che porta, Cavani, attraverso i suoi manager, il pensiero lo ha espresso. Può diventare giallorosso se la Roma si muove: con 13-15 milioni, magari qualche contropartita in mezzo per asciugare la parte cash (Brighi?) e un ingaggio pienamente nei paramentri del club giallorosso (nell’idea verbale di rinnovo con il Palermo si è fatto riferimento ad una cifra intorno al milione e mezzo l’anno). Ora non resta che aspettare. Una cosa è sicura: se la Roma chiama e il Palermo apre, a vestire la maglia giallorossa Cavani ci metterà pochissimo. “Come si può dire no alla Roma?”. E’ già, non si può.
(fonte: Corriere dello Sport)