Alejandro Mazzoni non ci sta e torna alla carica puntando tutta la sua rabbia contro Pierpaolo Marino, artefice del braccio di ferro che lo vede contrapposto con il suo Ezequiel Lavezzi, per il rinnovo del contratto. Un’attesa che va avanti da dicembre quando venne raggiunto un accordo di massima che la società partenopea non rese ufficiale intervistato a Radio Kiss Kiss Napoli ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni.
“Ezequiel è andato via contro la mia volontà. Ieri sera –dice ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli – quando mi ha informato della sua “fuga” io gli ho risposto che non è così che ci si comporta ma il mio parere è stato ininfluente. Ora non so cosa accadrà, so soltanto che il Pocho vorrebbe restare a Napoli come ha già ribadito varie volte. Lavezzi sente che la società gli ha mancato di rispetto e non mi riferisco al presidente ma al direttore generale Marino: le colpe sono esclusivamente sue. Si è reso irreperibile e anche durante il ritiro non ha degnato di uno sguardo il mio assistito.
L’offerta della squadra inglese che gioca in Champions è reale, al calciatore argentino andrebbero 3,5 milioni di euro all’anno. Il Napoli non è in grado di assicurare questa cifra e, nonostante questo, Lavezzi aveva più volte detto di voler restare in azzurro. Per questo insisto nel dire che non è un problema di soldi ma di rispetto».
E’ un fiume in piena l’agente dell’attaccante argentino e rivolge al d.g Marino accuse pesanti. «Quando Marino a Dicembre ci ha comunicato che ci sarebbe stato l’adeguamento del contratto abbiamo aspettato con fiducia. Fiducia che poi è stata tradita dall’inspiegabile comportamento avuto dal direttore.
La società vuole venderlo: è l’unica spiegazione plausibile che riesco a dare al comportamento schifoso avuto finora. Se ora Marino dovesse chiamare Ezequiel non credo riuscirebbe a farlo tornare sui suoi passi. Il Pocho mi ha addirittura detto che sarebbe pronto a lasciare il calcio se dovesse essere necessario. Ad oggi il rapporto tra Lavezzi e il Napoli è evidentemente in crisi».