E’ professionista dal 1999 e vanta la vittoria del Giro di Toscana del 2003. Rinaldo Nocentini ha riportato la maglia gialla in Italia 9 anni dopo Alberto Elli, che a 35 anni l’aveva tenuta per quattro giorni nel 2000. Nocentini è nato a Montevarchi il 25 settembre 1977, in provincia d’Arezzo. Ha conquistato il primato nel Tour 2009 al termine della prima frazione di montagna, la settima tappa dello scorso 10 luglio, che portava i corridori da Barcellona ad Arcalis, dopo una fuga di 200 chilometri. E’ al suo primo Tour de France e corre per la squadra francese dell’Ag2r.



L’aveva detto prima dell’inizio del Tour “Sogno di vincere una tappa, magari di indossare la maglia gialla”. Una favola che ora si è realizzata e che ha trovato l’entusiasmo dei suoi concittadini che aspettano Nocentini per festeggiarlo quando tornerà a casa. Intanto hanno dipinto i muri della città di Montevarchi di giallo, il colore della maglia che Rinaldo sta indossando. Scoprirsi a trentun anni un campione? Forse non è così, ma Nocentini è sempre stato un buon corridore. Ha corso dal 1999 al 2001 per la Mapei, nel 2002 per la Fassa Bortolo, nel 2003 per la Formaggi Pinzolo Fiavè, dal 2004 al 2006 per la Acqua e Sapone, dal 2007 per l’Ag2r. Le sue vittorie da professionista sono state 12. Nel 1999 si aggiudica la nona e la decima tappa del Giro del Langkawi.



Nel 2003 trionfa al Giro di Toscana. Nel 2004 è sua la quinta tappa del Giro di Polonia. Il 2006 è il suo anno migliore, quando vince il Giro del Veneto, la Coppa Placci e il Giro dell’Appennino e ottiene la convocazione in nazionale per il Mondiale di Salisburgo. Nel 2007 vince la quarta tappa del Giro del Mediterraneo e il Gran Premio Miguel Indurain in Spagna. Nel 2008 vince il Gran Premio di Lugano. Nel 2009 aveva già vinto la settima tappa del Giro di California. Rinaldo Nocentini si presenta così. Un corridore schietto e umile, non certo un fuoriclasse tale da entrare nella leggenda del ciclismo, ma un uomo che, da qualche giorno, sta facendo sognare gli italiani innamorati di questo sport.




( Franco Vittadini)