85-49 (28-19, 44-28, 62-36)

Giachetti (0/0, 0/1), Mancinelli 14 (3/4, 2/3), Soragna 7 (2/2, 1/1), Mordente 7 (0/1, 1/4), Vitali 3 (0/0, 0/2), Garri 3 (1/2, 0/1), Gigli 7 (1/2, 0/0), Amoroso (0/0, 0/2), Belinelli 12 (4/6, 0/3), Hackett 4 (2/4, 0/1), Aradori 9 (2/2, 1/2), Bargnani 19 (5/8, 0/2).

Nystrom 7 (2/2, 1/1), Massamba 6 (1/1, 0/1), Lindquist (0/0, 0/4), Levin 2 (1/6, 0/1), Ilunga 5 (1/1, 0/3), Inan 3 (0/0, 1/3), Grant 4 (0/1, 1/3), Kjellbom 2 (0/3, 0/0), Blom 6 (3/4, 0/2), Ringstrom (0/2, 0/3), Myrthil (0/1, 0/0), Skjoldebrand 14 (1/1, 4/11).



Recalcati lascia a riposo Crosariol, Cusin, Datome e Poeta.

Bormio, 17 luglio 2009 – La nazionale italiana di basket è nuovamente in scena sul parquet del Pentagono di Bormio. Dopo la prima uscita amichevole di due giorni fa, messa in archivio con una vittoria al cardiopalma sulla rimaneggiata formazione boema, l’Italia è impegnata nella prima partita della tre giorni che compone il trofeo D. Gianatti. L’avversario a cui si vede contrapposta la truppa agli ordini di coach Recalcati è la Svezia, relegata nelle più torbide retrovie del ranking FIBA in compagnia dell’Arabia Saudita e del Gabon. L’Italia schiera in campo un quintetto di prim’ordine : Hacket, Gigli, Mancinelli, Belinelli e Bargnani. Il duo targato a stelle e strisce non stenta a decollare e lascia subito intendere le proprie intenzioni. Gioco da tre punti dell’italiano in maglia Warriors e subitanea stoppata del romano di Toronto sul fronte opposto.



Il ritmo imposto dai giocatori italiani in campo è decisamente troppo elevato per gli avversari. Due bimani di Bargnani e due fulminei contropiedi di Mancinelli creano subito il vuoto tra le due formazioni e l’Italia si porta sul 10-0. Belinelli ruba la bacchetta da prestigiatore al “Mago” e fa impazzire la difesa svedese con le sue continue penetrazioni e conclusione acrobatiche. L’allenatore della squadra nordica non gradisce la scarsa intensità dei suoi e la facilità con cui gli azzurri vanno a canestro e da segni di nervosismo, preludio ad un rapporto spinoso con la terna arbitrale. Skjoldebrand è l’unico della formazione avversaria che da sprazi di buon gioco e con due triple consecutive tiene a galla la Svezia.



Il capitano azzurro, uscito dalla panchina, mette a segno tutti i suoi 7 punti di gara nel finale del quarto e regala agli azzurri un solido + 14 al termine della prima frazione di gioco. Nel secondo quarto l’Italia non da alcun segno di voler calare di ritmo e con una grande intensità difensiva non permette alla Svezia di andare a segno per i primi tre minuti. Garri detta legge nel pitturato e con grande lucidità e prontezza porta a casa tre sfondamenti consecutivi. Gli svedesi, le cui conclusioni spesso non vedo nemmeno il ferro, dimostrano di non essere all’altezza della selezione italiana e manifestano notevoli limiti, specialmente sul fronte offensivo. L’Italia giunge così ad un massimo vantaggio di 17 punti per poi chiudere il primo tempo sul 44-28. La partita riprende nel secondo tempo sotto il segno di Andrea Bargnani che annichilisce gli avversari in ogni zona del campo.

La sequenza è di quella che stordirebbe qualsiasi avversario. Due punti dalla lunetta, stoppata, tiro da tre punti, rimbalzo offensivo sulla conclusione erratta, e canestra in tap-in. Non sarà di certo ancora in piena condizione ma Bargnani dimostra di poter fare la differenza in qualsiasi momento. L’Italia intanto continua a mantenere alta l’intensità della propria difesa, contestando ogni linea di passaggio e non facendo ragionare i rivali nordici. Il divario a questo punto diviene incolmabile e l’Italia vola a +26. Recalcati decide di lasciare a riposare in panchina il mattatore della prima uscita di due giorni fa.

L’Italia non ha infatti bisogno delle giocate di Belinelli visto che è in grado di trovare due formidabili terminali offensivi in Mancinelli ed Aradori. Il duo realizza infatti 15 dei 23 punti di squadra nell’ultimo quarto. Il “Mancio” è convinto ed efficace, anche dalla lunga distanza, e la squadra lo cerca con continuità. Aradori mette a referto tutti i suoi nove punti in questo quarto finale e dimostra di essere un’ottima opzione dalla panchina. Mentre l’Italia diverte e si diverte la Svezia si perde in una serie di innumerevoli infrazioni di passi, esasperando il propro allenatore. Con questo scenario la partita giunge al termina e va in archivio con il punteggio finale di 85-49.

Recalcati può dirsi soddisfatto sia dell’apporto dei singoli che dell’approccio alla gare dimostrato dall’intera squadra. Il lavoro sulla difesa svolto dopo la partita con la Repubblica Ceca ha dato i suoi fruttie la formazione azzurra si dimostra in piena crescita. Domani, nella seconda partita del trofeo, L’italia si vedrà invece impegnata contro la selezione del Senegal, la rivale più quotata presente qui a Bormio.

(Cristian Franceschini)