67-63 (17-08, 29-29, 51-47)

Mancinelli 7 (2/4, 1/3), Soragna 5 (1/4, 1/2), Poeta 4 (1/3, 0/3), Mordente (0/0, 0/2), Vitali 2 (0/0, 0/1), Crosariol 4 (0/2, 0/0), Datome 8 (4/4, 0/1), Amoroso (0/1, 0/4), Hackett (0/3, 0/0), Cusin 8 (4/5, 0/1), Aradori 11 (2/2, 1/5), Bargnani 18 (2/10, 3/5).

Kotè, Sow 10 (5/11, 0/1), Diop 6 (3/8, 0/0), Cisse 6 (3/4, 0/2), Thioune 2 (1/2, 0/3), Ndoye 15 (2/4, 3/8), Niang, Faye 14 (3/5, 2/5), Ndiaye, Coly 3 (1/3, 0/0), Mbengue, Badiane 7 (2/7, 0/0).



Recalcati lascia a riposo Belinelli, Garri, Gigli e Giachetti.

Bormio 18 luglio 2009 – E’ la volta del Senegal. Dopo le vittorie contro Repubblica Ceca e Svezia, di misura la prima, dilagante la seconda, l’Italia affronta, nella seconda giornata del trofeo D. Gianatti, la formazine senegalese. Gli africani, giunti in Valtellina per preparare l’imminente Coppa delle Nazioni d’Africa, che si terrà in Libia agli inzi d’agosto, sono al gran completo. Tra le loro fila anche l’imponente DeSagana Diop, che torna in nazionale per la prima volta dal 2001, anno in cui fu scelto al draft NBA con il numero 8 dai Cleveland Cavaliers. L’Italia si schiera in campo con Poeta, Mordente, Cusin, Bargnani e Datome. Proprio quest’ultimo, al suo esordio sul parquet bormiese, sigla in sospensione i primi due punti del match. Da questo momento in poi va in scesa il Bargnani show. Il talento romano mostra in pochi minuti tutto il suo repertorio e con due triple accompagnate da un appoggio da sotto mette a referto otto dei primi dieci punti azzurri.



Il Senegal invece rimane al palo. Gli africani sbagliano le prime sette conclusioni del loro incontro e rimangono assenti dal tabellino della partita alla voce punti seganti. Ci vuole infatti la schiacciata in contropiede del giovane Faye per risvegliare i senegalesi dal loro torpore. L’italia continua però ad essere inesorabile e grazie ad un tap-in in schiacciata di Datome ed ad una tripla di Mancinelli gli azzurri chiudono il primo quarto sul 17-6. La seconda frazione si apre con Crosariol che segna i primi quattro punti azzurri dalla lunetta. Gli uomini di Recalcati faticano a trovare la via del canestro. Diop appena entrato in campo mostra di poter incidere sulla partita. Il lungo in forza ai Bobcats di Charlotte sporca ogni rimbalzo e da energia ai suoi che, anche se con scarso nitore stilistico, rimangano aggrappati al match con dieci lunghezze di distanza. Bargani prosegue nella sua prestazione positiva ed è una sentenza dalla lunga distanza. I giocatori senegalesi sono lenti nel chiudere su di lui quando si porta in punta e il “Mago” li punisce realizzando le sue prime tre conclusioni dall’arco dei 6,25. L’Italia è arcigna su ogni possesso avversario, gioca in anticipo e costringe i senegalesi a forzature allo scadere dei 24. Il Senegal però non molla. Gioca con cognizione e cerca di costruire buoni soluzioni in attacco. Le mani educate di Diop le portano punti importani e creano buone spaziature per i compagni. I giocatori africano accendo poi la miccia sul finire del quarto e fanno esplodere diverse bombe da tre punti che permettono al Senegal di agguantare il pareggio e chiudere il primo tenmpo sul 29 pari. Dopo il buon primo quarto l’Italia cala vistosamente. Le scarse percentuali dal campo (4/17 da 2 e 4/16 da 3) e la netta inferiorità a rimbalzo (22-12) sono le radici profonde del parziale di 21-12 inflitto dai senegalesi in questo secondo quarto.



Nell’inizo di secondo tempo la musica non cambia per l’Italia. Il Senegal è più che mai aggressivo a rimbalzo e costruisce numerosi secondi tiri. Faye continua a martellare da tre punti. Tutto questo si materializza in un +6 della formazione di coach “Adidas” che è avanti 37-31. Amoroso continua a non riuscie a sbloccarsi al tiro e Recalcati gli fa subentrare Cusin. Proprio da questo cambio esce l’eroe che non ti aspetti. Il giovane pordenonese è onnipresente e concreto. Realizza quattro punti imporanti in un battito di ciglia, stoppa, e fa la voce grossa a rimbalzo tra i lunghi avversari. L’italia risale dal baratro nella quale si stava cacciando da sola e grazie alla tripla da fondo campo di Aradori sulla sirena di fine quarto è avanti di quattro lunghezze (51-47) L’ultimo quarto inizia bene per l’Italia. Recalcati trova punti da Aradori e dal solico Cusin, il quale va a bersaglio anche con il piazzato da due. Sul + 6 azzurro il coach avversario chiama timeout per riflettere.

Le cose però non mutano nella loro sostanza. Mancinelli è efficace difensivamente su Sow mentre Aradori continua ad essere concreto in attacco. Nel finale c’è spazio per un po’ di brividi quando Faye trova il meno tre dalla lunga disstanza (63-60). L’Italia è però precisa dalla lunetta con Aradori e porta a casa un’altra vittoria, questa volta con il punteggio di 67 a 63. L’Italia vince meritatamente una bella partita anche se spesso si complica la vita da sola. Ottimo gioco, a sprazi intervallato da momenti di amnesia e sterilità offensiva. Sono gli alti e bassi tipici della preparazione e del lavoro intenso a cui sono sottoposti gli uomi di Recalcati. Molte comunque le note positive, tra le quali indubbiamente l’apporto di Datome e Cusin.


(Cristian Franceschini)