Il paradosso della serie C. L’Inter e il Milan virtualmente non potrebbero disputare un derby all’interno della Lega Pro. Il motivo? È economico. Difatti i parametri per essere ammessi all’interno di questa sono assai più rigidi di quelli stabiliti per le più prestigiose serie A e B. Questo fattore sta causando non pochi problemi alle società appena retrocesse in C, come l’Avellino, il Pisa e il Treviso.



I fatti stanno così: le norme di ammissione appena emesse dalla Figc impongono che tutte le società che intendono iscriversi alla stagione 2009/2010 debbano dimostrare che il capitale sociale non sia stato eroso per oltre un terzo dalle perdite e quindi non sia sceso sotto il minimo legale. Inoltre devono essere “in regola” con i pagamenti di ingaggi e stipendi, delle ritenute Irpef, dei contributi Enpals e delle imposte Ires, Irap e Iva relative agli anni scorsi dal 2003 al 2007. In poche parole se i medesimi criteri fossero adottati anche per gli altri due campionati sarebbero in molte squadre a trovarsi nei guai: prima fra tutte l’Inter. Il Milan si salverebbe per un pelo. L’esecuzione di tale normativa da parte della Covisoc dà molte gatte da pelare alle squadre dell’Avellino, Pisa, Treviso, Venezia, Ivrea, Pistoiese, Biellese e Sambenedettese le quali si vedono di fatto estromesse dal campionato perché fuori dallo schema.

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