Per gli addetti ai lavori ed i ben informati il dubbio era sul dove e quando, non di certo sull’eventualità di una trade con Marco Belinelli come protagonista. Ora anche questo dubbio è stato sciolto. La destinazione sarà Toronto. La data dell’ufficializzazione la mattinata di domani. Nella recente intervista rilasciata a ilsussidiario.net il faro della nostra nazionale aveva dichiarato di pensare unicamente al presente. Da domani il suo presente, o meglio il suo futuro prossimo, dopo gli impegni con la canotta azzurra, sarà nella franchigia canadese dei Raptors, unica squadra NBA al di fuori dei confini statunitensi. Dalla calda ed assolata San Francisco al ben più rigido clima di Toronto. Non sarà questò però il cambiamento principale che attendono Belinelli e i suoi fan da questo scambio estivo. In questo suoi primi due anni da giocatore oltreoceano l’ex fortitudino ha avuto sorti alterne, la radice profonda delle quali non è certo dipesa dalla mancanza di talento o impegno del giovane bolognese.



La prima stagione Belinelli l’ha vista in compagnia del “pino”, ossia relegato in fondo alla panchina dei Warriors, con uno scarso minutaggio e saltuari ingressi in campo a garbage time inoltrato. Che Nelson fosse uno degli allenatori più bizzarri della NBA lo si sapeva. Che non desse troppo spazio ai giovani era altrettanto risaputo. Il suo rapporto con Belinelli è stato però più controverso di quanto ci si potesse aspettare. Ed è così che anche la stagione appena conclusa non era cominciata con i migliori auspici. Il mese di dicembre era stato però, grazie anche ad una serie di infortuni di alcuni compagni di squadra, il palcoscenico perfetto sul quale Belinelli aveva messo in mostra tutte le sue qualità. 13 partite con più di 16 punti a referto, un 50% dal campo in otto di queste ed un 40.7% complessivo dalla lunga distanza. Il destino però si sa alle volte è infingardo e, proprio quando il rapporto con lo stesso coach “Nelly” sambrava essere migliorato, Marco è stato costretto a saltare 25 partite per un infortunio alla caviglia, rientrando solo per gli ultimi impegni stagionali. Quello che è poi avvenuto nella postseason, dallo scorso giugno in poi, non è di certo stato favorevole al giocatore italiano. La scelta di Stephen Curry come rookie e le acquisizioni di Acie Law e Speedy Claxton non hanno fatto altro che creare maggiore profondità al già folto e nutrito reparto di guardie dei Warriors. Che poi la sua squadra puntasse di più su Anthony Morrow era risulato palese quando in una draft night trade Belinelli era quasi stato mandato in quel di Phoenix in uno scambio che avrebbe portanto Amare Stoudmaire nella baia californiana. Alla luce di questo scenario lo stesso Belinelli aveva più volte dichiarato che, pur trovarsi bene a San Francisco, era sereno riguardo a qualsiasi scambio che potesse portarlo in una squadra con un progetto che lo comprendesse.



Se Belinelli aspettava di essere scambiato, Colangelo, GM dei Raptors, era da un anno sulle tracce del talento di San Giovanni in Persiceto. Ed è così che in queste ore si sta definendo lo scambio che porterà Belinelli a far coppia con Andrea Bargnani a Toronto in cambio di Devean George e un congluaglio in denero con il quale i Raptors si farnno carico di parte del contratto dell’ex Mavericks per la prossima stagione. Belinelli andrà quindi a rinforzare uno dei roster più internazionali della NBA e sarà il secondo grande acquisto estivo portato a termine da Colangelo e Gherardini, dopo l’arrivo del turco fresco di finals Hedo Turkoglu. Bargnani, alla sua terza stagione in NBA, è riuscito a fare un notevole salto di qualità, divenendo uomo franchigia e giungendo ad assicurasi proprio pochi giorni fa un contratto multimilionario, anche grazie all’arrivo sulla panchina dei Raptors di Jay Triano lo scorso dicembre.



Quello che ci si augura ora è che anche Belinelli, che inizierà la sua terza stagione tra i pro il prossimo ottobre, possa trovare alla corte di Triano la fiducia e il minutaggio che gli permettano di seguire le orme del “Mago”. I tifosi italiani possono cominciare a sognare fin d’ora di vedere i loro beniamini giocare e portare al successo inseme una formazione NBA. Possibilmente dopo aver traghettato l’Italia in Polonia per gli europei del prossimo settembre.


(Cristian Franceschini)