MONDIALI DI ATLETICA – Il caso Semenya sta tenendo banco in queste ore nel mondo dell’atletica. La vincitrice della medaglia d’oro negli 800 metri è infatti sotto la lente d’ingrandimento per via del suo aspetto mascolino e dell’eccesiva potenza, che stanno mettendo in dubbio la sua genuinità di donna. Non ci stanno naturalmente i parenti pronti a qualsiasi cosa pur di proteggere la figlia: «Spero che lascino mia figlia in pace – dice il padre della 18enne – è la mia bambina. L’ho cresciuta e non ho mai avuto alcun dubbio sul suo sesso. È una donna, posso ripeterlo un milione di volte». Molto simile il parere della nonna: «Dio l’ha fatta così io l’ho tirata su. Queste chiacchiere non mi disturbano molto, perchè lei è una donna». Anche la sorella 16enne è intervenuta in difesa dell’atleta: «La gente deve smettere di dire che è un uomo. Siamo orgogliosi di lei: sapevamo che avrebbe vinto, ma all’inizio eravamo un po’ nervosi».



Sulla questione sta indagando la Iaaf, la federazione internazionale d’atletica, come spiegato dal presidente onorario del Cio: «Il caso Semenya? – dice Juan Antonio Samaranch – il Cio ha regole chiare, ma in un caso come questo la responsabilità è totalmente della Iaaf. E se ha deciso che questa ragazza poteva competere con le donne avrà avuto basi valide per farlo». «Ormai è andata così – prosegue Samaranch – ma ci sono una commissione medica ed una scientifica al lavoro e sapranno dire alla Iaaf cosa fare. Ma intanto non potevano fermarla, perchè la femminilità di una persona non si giudica dalle sue forme».

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