CALCIOMERCATO NAPOLI – «Siamo tutti sotto esame. Se c’è da perdere, perdiamo. Ma non andiamo più avanti così, perchè a Napoli lo sanno, c’è un detto famosissimo: ‘ca nisciuno è fess’. E’ un fiume in piena Aurelio De Laurentiis che ai microfoni di Sky Sport motiva l’uscita di ieri sera in cui aveva attaccato Donadoni, Pierpaolo Marino e la Fiorentina che gli sta strappando il centrocampista Gargano. «Non rimprovero nè Donadoni, nè Pierpaolo Marino – ha spiegato De Laurentiis – le mie sono chiarissime note, che dovrebbero nascere nei loro stessi pensieri. Credo che loro le portino dentro, ma è chiaro che quando uno ha al seguito tutti quei giocatori, può nascere anche un po’ di confusione. È iniziato il secondo quinquennio -ha aggiunto il presidente del Napoli – e non si fanno sconti a nessuno».



Sulla rosa, per spiegare il suo pensiero, De Laurentiis ha portato l’esempio dell’esterno Erminio Rullo. «Ha fatto moltissime partite in Serie A, lo abbiamo preso, ed è stato subito accantonato. È stato mandato a fare altri campionati di diversa serie. Adesso, se un allenatore è veramente capace, deve saper capire se Rullo è uno che, avendo giocato 90 partite in Serie A, può continuare a giocare in maniera utile alla causa del Napoli, o se invece è meglio alienarlo definitivamente».



Pace fatta con Lavezzi e il mercato azzurro si può dire concluso, bloccando le ipotetiche operazioni di calciomercato di queste ore. «Lavezzi ha fatto molto bene, mi sembra. Ieri hanno fatto tutti molto bene. Quando si fa la prima partita di fronte ad una squadra in forma e forte come quella di ieri sera, secondo me c’era anche il rischio di prenderle e di prenderle male. Invece, abbiamo anche rischiato di vincere», ha detto.

Al presidente del Napoli è stata posta da Sky una domanda sulla possibilità di acquistare l’attaccante laziale, Goran Pandev. «Pandev che c’entra?», è stata la risposta di De Laurentiis, «la campagna acquisti è finita, si è esaurita. Chiuso, mercato chiuso». E infine una monito per i suoi collaboratori. «Io nella vita sono sempre stato sotto esame, prima dagli altri, poi di me stesso. Oppure, prima di me stesso e poi degli altri, perchè la mia vita è un confronto continuo con i terzi. Quindi, è bene che se lo mettano in testa anche i miei collaboratori. È chiaro?» ha concluso il patron azzurro.