MILAN – Dopo Marsiglia si ripete l’equazione niente Dinho = vittoria. Nel ruolo di trequartista, Clarence Seedorf ha guidato la squadra alla seconda vittoria nel giro di 5 giorni facendo dimenticare nuovamente il Gaucho, seduto tristemente in tribuna. Ma Leonardo non vuole sentire parlare di vittoria derivante dall’assenza del brasiliano: «Non sono d’accordo con chi dice che l’influenza è stata provvidenziale – spiega il tecnico a fine fara – con Ronaldinho non ci sono problemi. Giovedì aveva la febbre, così come Zambrotta che infatti non ha giocato. Ronaldinho è stato fermo due giorni e quindi abbiamo scelto di farlo riposare. Non c’è nient’altro e infatti oggi si è allenato e sarà disponibile a Udine».
Un Leonardo comunque contento per i progressi della squadra, al di la dei tre punti guadagnati: «Mi sono piaciute l’organizzazione, l’impegno, la concentrazione e la mentalità ‘operaia’ – continua il brasiliano – abbiamo tenuto sempre il pallone tra i piedi creando molte azioni. Nei meccanismi offensivi c’è qualcosa da mettere a posto, ma resto fiducioso perché vedo i giocatori ragionare non individualmente, ma come parte di un gruppo. Se il Milan si comporterà da squadra, potrà dire la sua per lo scudetto».
Chiusura per Pato, assente ingiustificato: «Lui agisce sempre d’istinto, a volte fa le cose senza ragionare. Può muoversi in funzione dei compagni senza dimenticare che l’attaccante deve essere egoista. Il gol è un attimo – conclude Leonardo – quando cambi idea o ti fermi a pensare, non segni più».