Premiership– Weekend 5
La rinascita di Michael Owen prende il via al minuto 95 di uno dei più spettacolari derby della storia di Manchester, con il destro in diagonale per il 4-3 finale a favore dello United su un ottimo City, pur gravato dalle assenze di Emmanuel Abebayor e Robinho.
Il Chelsea, nell’altro derby della giornata, consolida la leadership a punteggio pieno, superando agevolmente il primo ostacolo impegnativo della stagione, con un netto 3-0 sul Tottenham offuscato dall’infortunio a Didier Drogba, mentre il Liverpool colleziona un altro successo di misura sul West Ham grazie ad uno splendido Fernando Torres e l’Arsenal dilaga sul Wigan.
Uno splendido Mancunian Derby dall’inizio alla fine, in cui lo United si aggrappa ai 3 punti nel modo più classico per Sir Alex Ferguson, che deve ringraziare ancora una volta la solidità e la mentalità del nucleo storico di fronte a un Man City che supera comunque la tanto attesa prova di grandezza, dimostrando di poter competere per la zona Champions, nonostante le gravi assenze.
All’improvviso gol iniziale di Wayne Rooney risponde Ben Foster, il quale mostra di non essere assolutamente al livello della grandezza della contesa con un malriuscito tentativo di dribbling appena fuori area sul temutissimo ex Carlos Tevez, che ringrazia e porge un delicato assist per l’1-1 a porta vuota di Gareth Barry, primo gol in maglia azzurra del centrale di Hastings: dopo il doppio botta e risposta tra Darren Fletcher, giunto ormai a livelli consoni a quelli dei suoi prestigiosi compagni, e il tarantolato Craig Bellamy, sicuramente più prezioso di Robinho per l’estenuante lavoro che si sobbarca sulla fascia mancina, arriva in pieno recupero l’assist di Ryan Giggs per il Wonder-Boy che chiude la contesa lasciando a Mark Hughes, a proposito di grandi ex United, l’idea che sia ormai sottile il divario dai top-club in termini tecnici e mentali (difesa da rivedere ed amalgamare, con Micah Richards che paga dazio in velocità, e centrocampo ancora lento nell’impostazione della manovra a fronte del compassato, ma talentuoso duo Anderson-Ryan Giggs).
I temi che possiamo delineare da questo derby sono parecchi e ne discutiamo 2: Sir Alex, già dall’estate (vedi tabellone con Carlos Tevez in maglia azzurra che esclama “Welcome to Manchester”all’ingresso della città), attendeva con ansia il match e pretendeva la vittoria ad ogni costo per testimoniare la supremazia del gruppo storico in rosso sul potere dei soldi arabi dei Citizens, i quali tifosi storici, tipici esponenti della working-class cittadina, fino all’anno scorso contestavano il gap tra i 2 bilanci e ora si trovano le casse piene ed un undici con nessuna traccia di attaccamento alla maglia; i dilettantistici errori di Ben Foster e di Rio Ferdinand sono la conferma del perchè la nazionale inglese fatichi molto a livello internazionale.
Sesta vittoria consecutiva per la capolista Chelsea (11 di fila, contando la scorsa stagione), che schianta con un eloquente 3-0 quella che fino a 2 giornate fa era la difesa meno battuta del campionato, manifestando il netto divario mentale con il Tottenham, comunque molto in evidenza nella prima mezz’ora di gioco, palo di Josè Bosingwa a parte, con chance per Jermain Defoe, Tom Huddlestone e Jermaine Jenas, prima della combinazione tra la coppia di migliori in campo Didier Drogba-Ashley Cole che porta alla rete l’esterno sinistro della nazionale.
Dopo un netto rigore negato a Robbie Keane (pesano i suoi precedenti di cheating, ma in altri paesi starebbero gridando allo scandalo) per cintura di Ricardo Carvalho, nella ripresa i Blues chiudono la contesa nei 5 minuti intercorrenti tra i gol di Michael Ballack (assist di Frank Lampard) e di Didier Drogba, con l’infortunio a quest’ultimo (polpaccio) che lascia qualche strascico su Carlo Ancelotti il quale, anche favorito dal calendario, non poteva iniziare meglio la sua esperienza estera.
Per gli Spurs di Harry Redknapp la certezza dell’esistenza di un importante divario con i top-club, nonostanze l’assenza di Luka Modric e il solito infortunio rimediato da Ledley King, ma la mancata reazione a seguito dei gol avversari testimonia che, a livello mentale, i bianchi devono ancora crescere e nelle prossime gare dovranno fare a meno dei 4 difensori centrali in rosa, tutti infortunati (Seb Bassong in ospedale per una brutta caduta).
Negli altri incontri:
CONTINUA LA LETTURA DELL’ARTICOLO, CLICCA IL PULSANTE QUI SOTTO

 



Netta affermazione dell’Everton sul pessimo Blackburn di inizio stagione, con un 3-0 vergato da Louis Saha (assist di Marouane Fellaini) e da Joseph Yobo (servito da Leighton Baines e già a segno giovedì in Europa Cup contro l’AEK), che risollevano i blu dal peggiore avvio dal 2004: ottima prestazione per il sudafricano Steven Pienaar, che orchestra il gioco con molta verticalità al centro o sulle fasce, cercando spesso anche la conclusione e avvalendosi della collaborazione di Leighton Baines e Leon Osman sugli esterni.
Solo qualche discreta parata per Tim Howard su opportunità per Keith Andrews, David Dunn e El-Hadji Diouf, poi i Rovers scompaiono dal campo travolti dalla tecnica del centrocampo di David Moyes, lo scorso anno uno dei migliori dell’intera Premiership che non nasconde, però, le gravi incertezze difensive che hanno caratterizzato l’avvio di questa stagione, dopo la partenza di Joleon Lescott per Manchester e l’infortunio ai legamenti occorso a Phil Neville.
Successo per i Wolves contro quella che, a questo punto, si rivela inaspettatamente come una rivale per la salvezza, il Fulham di Roy Hodgson, gravato dagli impegni infrasettimanali di Europa Cup (1-1 a Sofia giovedì) che conclude solo una volta nello specchio della porta difesa da Wayne Hennessey in occasione del rigore del definitivo 2-1, siglato da capitan Danny Murphy: i Wolves dominano e chiudono la partita a cavallo dei due tempi con il solito Kevin Doyle ed il gallese Dave Edwards (assist di Andy Keogh, altro habituée), per poi rischiare il pareggio nel finale, ma l’ex-Modena Dioumansy Kamara, bomber di coppa, si rivela molto impreciso nell’occasione.
Il Burnley, guidato da David Nugent, in prestito dal Portsmouth (e ai Pompey servirebbe parecchio…), supera 3-1 il Sunderland di Steve Bruce, che recupera con il solito Darren Bent (quinto gol stagionale, sicuri che a White Hart Lane non servisse?) il gol iniziale di Graham Alexander su penalty per fallo del sempre insufficiente Anton Ferdinand ma soccombe alla doppietta dell’attaccante di Liverpool che consente ai Clarets di raggiungere gli uomini in bianco-rosso a quota nove, a ridosso della zona Europa Cup.
Da evidenziare il grave infortunio occorso a Chris McCann, che rimarrà fermo per 4 mesi causa infortunio al ginocchio.
L’Aston Villa aggancia la terza posizione in classifica superando 2-0 il derelitto Portsmouth, ancora a quota zero in classifica (come il Leicester, che poi si salvò, nella stagione 1983/1984), grazie alle reti dei 2 uomini più in forma, James Milner e Gabriel Agbonlahor.
Dopo le schermaglie verificatesi in settimana, con l’allontanamento e la relativa sospensione di Nigel Reo-Coker dopo un diverbio con il manager Martin O’Neill, facile successo per i Villains contro un team senza guida (il povero Paul Hart non ha colpe specifiche, in questo momento), senza difesa né attacco (Fred Piquionne e Tommy Smith hanno le polveri bagnate, mentre Nwankwo Kanu è lontano anni luce dalla forma migliore) e con precise responsabilità in fase di mercato.
Pareggio meritato (1-1) per lo Stoke al Reebok Stadium contro il pessimo Bolton di avvio di stagione, con Dave Kitson a siglare il gol del vantaggio, replicato al 90’ da un rigore di Matt Taylor percausato da un attacco di idiozia di Danny Collins.
Sconcertati dal gioco dei propri beniamini, i solitamente placidi sostenitori dei Trotters manifestano il dissenso per tutta la partita con fischi e ululati, che si intensificano quando Kevin Davies viene ammonito per simulazione: le uniche chance arrivano dal piede dell’esordiente Ivan Klasnic, ex-Werder Brema dei tempi d’oro, ma sono ottime le risposte di Thomas Sorensen.
In conclusione, il Birmingham espugna il KC Stadium superando per 0-1l’Hull City, con la rete decisiva dello scozzese Garry O’Connor su corner di Keith Fahey su errore in uscita del portiere Boaz Myhill, solo poco prima superlativo su conclusioni di Lee Bowyer e Christian Benitez: in precedenza, Tigers pericolosi con la traversa colpita da Seyi Olofinjana e qualche sortita di Jan Vennegoor of Hesselink e Geovanni, annullate dall’ottima difesa dei Blues (solo 4 gol subiti ad oggi), nelle persone della coppia centrale Steve Dann- Roger Johnson.

 



 

Classifica: Chelsea 18; Manchester United 15; Manchester City 12 #; Tottenham 12; Aston Villa 12 #; Liverpool 12; Arsenal 9 #; Burnley 9; Sunderland 9; Stoke City 8; Birmingham 7 ; Wolves 7; Fulham 6 #; Everton 6 #; Wigan 6; West Ham 4 #; Blackburn 4 #; Bolton 4 #; Hull 4; Portsmouth 0.
# Una partita in meno (5 partite disputate)
Marcatori
6 reti Wayne Rooney (Man Utd)
5 reti Jermaine Defoe (Tottenham)
5 reti Didier Drogba (Chelsea)
5 reti Darren Bent (Sunderland)
5 reti Fernando Torres (Liverpool)
4 reti Emmanuel Adebayor (Man City)
4 reti Louis Saha (Everton)
3 reti Yossi Benayoun (Liverpool)
3 reti Gabriel Agbonlahor (Aston Villa)
3 reti Michael Ballack (Chelsea)
3 reti Francesc Fabregas (Arsenal)
3 reti Dirk Kuyt (Liverpool)
3 reti Craig Bellamy (Man City)
3 reti Thomas Vermaelen (Arsenal)
Top 11:
1 Shay Given (Man City)
2 Bakari Sagna (Arsenal)
3 Ashley Cole (Chelsea)
4 Steven Pienaar (Everton)
5 Thomas Vermaelen (Arsenal)
6 Carlos Cuellar (Aston Villa)
7 Ryan Giggs (Man Utd)
8 Darren Fletcher (Man Utd)
9 Fernando Torres (Liverpool)
10 Louis Saha (Everton)
11 Craig Bellamy (Man City)
Flop 11:
1 Ben Foster (Man Utd)
2 Vedran Corluka (Tottenham)
3 George McCartney (Sunderland)
4 Jason Koumas (Wigan)
5 Rio Ferdinand (Man Utd)
6 Anton Ferdinand (Sunderland)
7 Valon Behrami (West Ham)
8 Morten Gamst Pedersen (Blackburn)
9 Tommy Smith (Portsmouth)
10 Michael Brown (Portsmouth)
11 Jordi Gomez (Wigan)
Prossimo turno:
Sabato 26 Settembre 2009
Birmingham – Bolton
Blackburn – Aston Villa
Fulham – Arsenal
Liverpool – Hull
Portsmouth – Everton
Stoke – Man Utd
Tottenham – Burnley
Wigan – Chelsea
Domenica 27 Settembre 2009
Sunderland – Wolverhampton
Lunedì 28 Settembre 2009
Man City – West Ham