ESCLUSIVA – La gara di stasera fra Genoa e Juventus sarà un’occasione per vedere all’opera una partita spettacolare nonché l’operato di due tecnici italiani emergenti e dal futuro molto roseo. Stiamo parlando naturalmente di Gasperini e Ferrara, allenatori rispettivamente di Genoa e Juventus. Di maggiore esperienza il primo, visto che conosce come le sue tasche il Grifone, al primo vero incarico il secondo, dopo aver passato molti anni indossando le scarpe con i tacchetti. Un parere positivo nei confronti dei due giovani allenatori, è stato espresso anche da Azeglio Vicini, ex ct della Nazionale: «Gasperini è un allenatore che fa giocare molto bene la sua squadra – spiega in Esclusiva a Ilsussidiario.net l’ex commissario tecnico – ed il suo non è un bel gioco fine a se stesso visto che i risultati non mancano. Gasperini riesce a coniugare il lato estetico alla concretezza. Non so se abbia un segreto, di certo ci mette tanto di suo, le proprie conoscenze, le esperienze passate ed un aiuto lo riceve naturalmente anche dai calciatori in campo».



Elogi anche per l’allenatore bianconero: «E’ un allenatore che ha tutte le caratteristiche per fare bene – continua Vicini – è vero che chi va in grandi squadre rischia di essere sotto la lente d’ingrandimento e di incontrare difficoltà ma è vero anche che può succedere il contrario, che i grandi giocatori facilitino il compito del proprio tecnico. Lui ha unito la sua grande esperienza da calciatore di Napoli e Juventus a quella recente da vice allenatore nella Nazionale. È stato uno dei migliori nel corso allenatori e Coverciano ma anche in quello di direttore sportivo visto che Ferrara ha anche il “patentino” da ds».



Vicini, infine, commenta così le parole di Gasperini, che ha “accusato” Milan e Juventus di aver optato per allenatori troppo inesperti: «E’ un discorso molto relativo – dice il ct – Juventus e Milan non si sono affidati a Ferrara e Leonardo perché giovani ma perché volevano puntare proprio su di loro. È chiaro che l’esperienza di Guardiola al Barcellona ha molto aiutato ma non bisogna dimenticare che una rondine non fa primavera. Poi ci sono occasioni particolari in cui per bravura, opportunità o perché si finisce nelle grazie di un presidente, si riesce ad accelerare in fretta la propria carriera. La tendenza dei giovani – conclude – non è comunque una cosa recente visto che già il Milan puntò su Capello, alla prima vera esperienza importante in panchina».

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