Analizza gli allenatori di serie A più chiacchierati. Da Gasperini, che ha espresso le sue perplessità sui baby tecnici Ferrara e Leonardo, al “fenomeno” Mourinho

Gasperini anche quest’anno sembra aver creato un Genoa bello e vincente, qual è il suo segreto?

E’ un allenatore che fa giocare molto bene la sua squadra ed il suo non è un bel gioco fine a se stesso visto che i risultati non mancano. Gasperini riesce a coniugare il lato estetico alla concretezza. Non so se abbia un segreto, di certo ci mette tanto di suo, le proprie conoscenze, le esperienze passate ed un aiuto lo riceve naturalmente anche dai calciatori in campo.



Come le sembra l’inizio di Ferrara?

E’ un allenatore che ha tutte le caratteristiche per fare bene. È vero che chi va in grandi squadre rischia di essere sotto la lente d’ingrandimento e di incontrare difficoltà ma è vero anche che può succedere il contrario, che i grandi giocatori facilitino il compito del proprio tecnico. Lui ha unito la sua grande esperienza da calciatore di Napoli e Juventus a quella recente da vice allenatore nella Nazionale. È stato uno dei migliori nel corso allenatori e Coverciano ma anche in quello di direttore sportivo visto che Ferrara ha anche il “patentino” da ds.



Un parere invece su Leonardo…

Leonardo è diverso da Ferrara in quanto la sua carriera sembrava fosse indirizzata maggiormente al ruolo di dirigente e per questo si è trovato probabilmente un po’ spiazzato. Alle spalle ha comunque una grande società con uno staff preparatissimo che lo aiuterà senza creargli alcun problema.

Gasperini ha confessato di non essere proprio d’accordo con la scelta di Milan e Juve di affidarsi a tecnici senza esperienza, lei cosa ne pensa?

E’ un discorso molto relativo. Juventus e Milan non si sono affidati a Ferrara e Leonardo perché giovani ma perché volevano puntare proprio su di loro. È chiaro che l’esperienza di Guardiola al Barcellona ha molto aiutato ma non bisogna dimenticare che una rondine non fa primavera. Poi ci sono occasioni particolari in cui per bravura, opportunità o perché si finisce nelle grazie di un presidente, si riesce ad accelerare in fretta la propria carriera. La tendenza a puntare sui giovani non è comunque una cosa recente visto che già il Milan puntò su Capello, alla prima vera esperienza importante in panchina.



Infine Mourinho: le piace come allenatore?

Mourinho è un allenatore molto completo, né difensivista né offensivista. Lo conosco da quando allenava il Porto, squadra con cui ha vinto la Champions League. Spesso, come in Portogallo, è riuscito ad ottenere più di quanto la squadra poteva realmente offrire.

Ha un carattere un po’ particolare…

E’ un personaggio di spicco ma non mi sento di giudicare il suo carattere. E’ vero che qualche battuta poteva risparmiarla ma non ho mai visto né sentito nulla di gravemente offensivo.